Il 5, 6 e 7 marzo 2012 si sono svolte le elezioni per le Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) in tutti i posti di lavoro pubblici. In Emilia-Romagna il voto ha interessato la Sanità, la Regione, le Autonomie Locali, gli Enti Pubblici non Economici, le Agenzie Fiscali ed i Ministeri, per circa 106.741 aventi diritto al voto.

Si è registrata e confermata una altissima affluenza al voto, dato che segna l’importanza ed il valore della democrazia all’interno dei luoghi di lavoro nonchè l’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori del Pubblico Impiego a partecipare per poter contare.

La FP CGIL ha, a livello regionale, confermato il risultato del 2007, pur in un contesto molto diverso che ha visto in questo tornata elettorale la presenza ed il proliferare i di molte sigle sindacali autonome (legate soprattutto in sanità alle professioni) che si ponevano in maniera alternativa alle posizioni della CGIL, unico sindacato che ha fortemente voluto le elezioni e ha da sempre contrastato il tentativo di demolizione del lavoro pubblico e, conseguentemente, del sistema di welfare.

Nell’Ente Regione ci confermiamo il primo Sindacato, con un incremento del 6% dei consensi, così come all’ARPA dove aumentiamo del 2,5% e, a livello regionale, manteniamo la maggioranza assoluta negli Enti Locali e la maggioranza in Sanità, confermando inoltre un trend positivo nelle Agenzie Fiscali e nei Ministeri e diventando il primo sindacato all’interno dell’INPS.

Il risultato di oggi appare ancor più significativo se collocato anche all’interno delle battaglie che la CGIL sta portando avanti per ripristinare la democrazia sindacale nel mondo del lavoro privato ed in particolare nelle fabbriche della FIAT, dove alla FIOM ed ai suoi delegati vengono negate le agibilità sindacali.

Questo risultato ci rafforza e ci spinge a continuare il lavoro di questi ultimi anni per la riconquista del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i dipendenti pubblici, per il riconoscimento del loro valore e della loro dignità, per la conferma di un welfare pubblico ed universale, garanzia dei diritti di cittadinanza affermati dalla nostra Costituzione.

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Si è trattato di una grande prova di democrazia; una vera e propria primavera democratica.

La FLC CGIL dell’Emilia Romagna dall’esame di circa l’80% dei seggi scrutinati, ottiene oltre il 45,5% dei consensi, con un incremento percentuale del 5,6% rispetto alle elezioni del 2006 e del 2007 e si conferma ampiamente il primo sindacato nei settori della conoscenza.

Si registra inoltre un incremento dei votanti superiore al 5% rispetto alle elezioni precedenti, dato che dimostra che i lavoratori partecipano in modo istruito e consapevole quando sanno di poter contare.

La FLC CGIL con i suoi 1678 candidati era presente con una lista in ogni luogo di lavoro (584 sedi sparse nella regione); liste rinnovate nella loro composizione nella misura del 76% e ampiamente rappresentative dei mestieri e delle professioni della conoscenza.

Si è trattato di elezioni difficili, connotate da una forte competizione e in una situazione nella quale la crisi economica e politica sta manifestando sempre più chiaramente i connotati di una profonda crisi della rappresentanza dei luoghi della partecipazione.

Una partita tutta politica che ha investito ed investe non solo il rapporto di lavoro pubblico ma, attraverso di esso, anche il tema della cittadinanza democratica.

I lavoratori hanno premiato la FLC CGIL, l’unica organizzazione che in questi anni ha rivendicato con coerenza e tenacia il diritto di votare i propri rappresentanti nei luoghi di lavoro, unitamente al diritto di decidere su ogni atto negoziale che li riguarda.

L’unica organizzazione che ha difeso un modello di sindacato che trova le sue radici nello Statuto dei lavoratori e nell’articolo 39 della Costituzione.

La FLC CGIL è il soggetto che più di ogni altro ha opposto resistenza contro la distruzione dei luoghi pubblici della conoscenza e che, contemporaneamente, non ha rinunciato ad elaborare proposte per RICOSTRUIRE L’ITALIA a partire dalla scuola, dall’università, dalla ricerca, dall’alta formazione artistica e musicale.

Rispetto alle precedenti elezioni la FLC dell’Emilia Romagna aumenta nei settori della scuola +5,5% (45,62%), dell’università +5,1% (41,4%), della ricerca +8% (44%).

In alcune province, nel settore scuola, addirittura si arriva a sfiorare il 50% e oltre: è il caso di Piacenza con il 55%, Ferrara con il 52% e Ravenna con il 51%.

Da registrare anche un incremento del + 10% per le province di Parma, Reggio Emilia e Rimini.

Nei settori della ricerca si registra: il 70% dei voti all’Istituto nazionale di Astrofisica, 51% all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, il 51% al CNR di Bologna e di Parma.

Nel settore dell’alta formazione abbiamo ottenuto un risultato senza precedenti registrando il 100% di voti a Modena, Reggio Emilia e Rimini, il 55% a Cesena e il 50% all’Accademia di Bologna.

Lo straordinario successo consegna alla FLC una grande responsabilità: quella di dare continuità all’azione di mobilitazione e di proposta, per sconfiggere dal basso quel pensiero regressivo che intende privatizzare i luoghi pubblici della conoscenza e annullare il diritto all’istruzione previsto dalla Costituzione.

La lettura del risultato ci consente di dire altresì, che si mantiene viva e forte la necessità di un sindacato confederale che abbia la coerenza di coniugare la difesa dei diritti delle persone con una visione generale di trasformazione della società.

La FLC CGIL continuerà a lavorare per favorire convergenze unitarie con le altre OO.SS., ma non si condannerà mai alla subalternità, perchè autonomia sociale e contrattuale sono le condizioni per difendere la rappresentanza ed esercitare fino in fondo un ruolo da protagonisti.

Un grazie di cuore a tutti coloro che ci hanno sostenuto con il loro voto, ai candidati e a tutti coloro che con impegno e sacrificio hanno garantito la regolarità del voto.

(RAFFAELLA MORSIA Segreteria Generale FLC CGIL Emilia Romagna e la segreteria regionale della FLC CGIL Emilia Romagna)