Il “bollino blu” ipotizzato come provvedimento del Governo da assegnare a quei commercianti che hanno passato con successo i controlli tributari, secondo Confcommercio Imprese per l’Italia Ascom Modena manifesta, ancora una volta, il “vizio” del dito puntato verso questa categoria.

Pensare infatti di disseminare per la città bollini esposti nelle vetrine per distinguere i buoni dai cattivi, appare discriminante nei confronti chi, pur non evadendo alcunché, non ha al tempo stesso ricevuto nessun “attestato di onestà” da parte degli organi preposti, che certo non possono tecnicamente procedere a controlli a tappeto. Che penserebbe il consumatore di due punti vendita adiacenti, nelle stesse condizioni di onestà verso il fisco, uno col “bollino” e uno no? Oltre a ciò, si agirebbe esclusivamente nei confronti di una categoria economica, secondo il preconcetto che solo in quella si anniderebbe il seme dell’evasione.

Se si ritiene che la patologia dell’evasione contagi l’economia nel suo insieme, allora occorre da parte del Governo, creare condizioni per le quali, a fronte di una semplificazione fiscale e di una vera prospettiva di riduzione del peso che grava sulle imprese venga incoraggiato, chi ancora conserva sacche di evasione, ad approdare sulle ben più rassicuranti rive della chiarezza e della rettitudine tributaria.

In questo senso e a tutela delle piccole e medie imprese, lo stesso Pubblico avrebbe il dovere di guardare in casa propria considerando le grandi difficoltà in cui vengono a trovarsi quelle aziende che, vantando crediti dallo Stato, riscontrano da un lato ritardi di pagamenti che le mettono in serie difficoltà e, dall’altro, l’impossibilità di ottenere credito da parte del sistema bancario per farvi fronte.