La riforma del lavoro migliora solo parzialmente la condizione delle donne lavoratrici: è questa la conclusione a cui è arrivata la Conferenza delle donne del Pd di Modena che si è riunita, nei giorni scorsi, proprio per analizzare le novità approntate dal governo Monti su di un tema di vitale importanza per il futuro della società italiana, non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale e culturale.

Alcune misure sono state introdotte, ma è ancora troppo poco. Bisogna fare di più per incentivare la presenza effettiva e regolare delle donne nel mercato del lavoro, perché gli ultimi dati parlano chiaro: le occupate sono sempre meno e la crisi colpisce duro proprio le donne e i giovani. Di questo si è discusso nel corso dell’ultimo incontro della Conferenza delle donne del Pd di Modena, in particolare dei provvedimenti contenuti nel documento approntato dal governo Monti “La riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita”. In fondo, sono soltanto tre le misure pensate appositamente per un mercato del lavoro al femminile: la re-introduzione del contrasto al crescente fenomeno delle dimissioni in bianco; la paternità obbligatoria di tre giorni consecutivi per i papà da utilizzare entro i primi 5 mesi di vita del bambino (ma il Pd aveva chiesto almeno un mese); e il voucher baby sitting per le donne che non utilizzeranno il congedo facoltativo e rientreranno dopo la fine della aspettativa obbligatoria. “Sulla paternità obbligatoria – spiega Daniela Depietri a nome dell’esecutivo della

Conferenza delle donne democratiche – dobbiamo dire che è vero che rappresenta un cambio culturale, ma tre giorni sono davvero troppo pochi per poter marcare un vero cambiamento nella mentalità tradizionale sia degli uomini che delle aziende”. Pure il voucher baby sitting rappresenta, tutto sommato, la scelta più facile, anche se la più onerosa: per un’impresa è sicuramente più semplice erogare un contributo che pensare a riorganizzare il lavoro in modo da venire incontro alle esigenze di una madre lavoratrice con un bimbo piccolo. “Quello che, davvero, avremmo voluto vedere nella riforma – continua Depietri – sono misure volte a creare nuove occasioni di lavoro per donne e giovani. Le proposte del Pd per donne e giovani ci sono: il nostro auspicio è che i nostri parlamentari nelle Commissioni lavoro della Camera e del Senato portino avanti con convinzione queste proposte in sede di discussione del provvedimento. L’obiettivo – concludono le donne del Pd – è che le donne e i giovani italiani possano divenire sempre più simili – quanto a diritti e opportunità – alle donne e ai giovani europei”.