“Due episodi, a distanza di un solo giorno l’uno dall’altro, che evidenziano quanto la situazione in un settore come quello dell’autotrasporto anche sul nostro territorio si presenti delicata e preoccupante. Due episodi, rispetto ai quali al momento è difficile ipotizzare collegamenti, che impongono comunque una forte attenzione e reazione da parte dell’intera società civile perché, purtroppo, non rappresentano fatti assolutamente eccezionali”. È forte la preoccupazione di Confesercenti Modena a seguito di quanto accaduto sia in città che a Vignola.
“Nel manifestare la nostra solidarietà e vicinanza al presidente nazionale e provinciale di Fita-Cna, Cinzia Franchini come pure a Mirko Valente, entrambi oggetto di un inaccettabile, ingiustificabile e grave atto intimidatorio da parte di ignoti, teniamo a sottolineare la peculiarità dell’accaduto, in quanto rivolto direttamente ad un’associazione imprenditoriale ed al suo operato. Auspichiamo pertanto – continua l’Associazione – che si riescano ad individuare rapidamente i responsabili e contestualmente si definisca il contesto in cui sono sviluppate queste azioni criminali anche per comprenderne la matrice e quindi attuare azioni mirate di contrasto.”
“Grave inoltre – aggiunge Confesercenti Modena – è quanto accaduto ai danni di un impresa di autotrasporti a Vignola. Già in più occasioni era emerso quanto gli incendi a scopo intimidatorio sul territorio rappresentino uno dei modi di agire della criminalità organizzata. Un episodio del genere oltre che destare grande preoccupazione mostra quanto il crimine organizzato anche sul nostro territorio, non esita a farsi scrupoli, e il metodo delinquenziale lo dimostra, per raggiungere i propri fini. C’è l’esigenza oggi più che mai, di un innalzamento della soglia di attenzione da parte delle istituzioni, delle forze politiche, e sociali e del mondo imprenditoriale per prevenire e contrastare questi fenomeni. Altrettanto importante è disporre di strumenti adeguati volti al contrasto e alla prevenzione dell’infiltrazione mafiosa. Auspichiamo pertanto che, data la comprovata gravità della situazione, siano rispettati i tempi per l’istituzione di un ufficio della Dia in Emilia-Romagna”.

