“Vogliamo diventare la porta d’accesso all’Europa per i cittadini, gli enti locali, le imprese e le associazioni della nostra regione”. Certo, “bisogna ribaltare il sentimento comune verso l’Unione Europea”, spesso “vista come l’istituzione che ci chiede di fare, che ci pone vincoli”, ma “svolgere fino in fondo il nostro ruolo di parlamento regionale è l’unica opzione che abbiamo in un momento come questo, di forte crisi economica e politica. Probabilmente l’Europa è la nostra unica scelta, ma non è una scelta che dobbiamo subire è una opportunità che dobbiamo saper cogliere con tutti i mezzi a nostra disposizione”. Il presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Matteo Richetti, apre con il suo intervento la Sessione comunitaria 2012, dedicata alla definizione degli indirizzi per la partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla formazione del diritto europeo, in particolare al programma della Commissione Ue per l’anno in corso. Alla seduta partecipa anche il vicepresidente del Parlamento europeo, Gianni Pittella.

“Dobbiamo incidere realmente come parlamento regionale sulle decisioni europee, partecipare alla definizione delle politiche e delle strategie generali” comunitarie, spiega Richetti, “i sistemi regionali debbono poter e saper partecipare al sistema decisionale europeo in modo più incisivo. Siamo abituati a sentirci dire che l’Europa ci chiede di fare questo o quello, ci pone vincoli, ebbene questa è l’occasione per dire che cosa noi chiediamo all’Europa. E l’Europa deve assumere a pieno il suo ruolo, a partire dal definire meglio le politiche di sussidiarietà”.

L’Assemblea regionale “lavora da anni a questo scopo, i meccanismi e le procedure sono stati sperimentati e funzionano, di conseguenza resta da fare il salto definitivo che implica sempre maggiore consapevolezza politica, un rafforzamento delle strutture tecniche che la supportano, ma soprattutto un collegamento reale e costante con il ‘mondo esterno’: enti locali, cittadini, imprese e associazioni devono essere il nostro riferimento”, sottolinea Richetti. “L’Assemblea può e deve diventare la loro voce in Europa, deve essere in grado di fare la sintesi delle richieste e delle esigenze del territorio, e trasferire alla Giunta regionale questo patrimonio di informazioni e bisogni”.

“Non tutti possono fare tutto, se si vuole realmente incidere in Europa i ruoli devono essere chiari e gli obiettivi definiti, quello che bisogna costruire adesso è un sistema efficace nell’interesse del nostro Paese”. Per il presidente dell’Assemblea, “serve un ripensamento profondo del sistema istituzionale e del regionalismo che deve da una parte recuperare maggior rappresentanza nella partecipazione dei cittadini e dall’altra essere la porta d’accesso all’Europa, intervenendo nei processi decisionali non solo in fase consultiva”.

È per questo “che forti della nostra esperienza pensiamo che gli elementi da valorizzare e le istanze da portare avanti con forza, d’ora in avanti dovranno essere: il coinvolgimento reale della società civile; la collaborazione sempre più stretta ed efficace tra Giunta regionale e Assemblea, nel rispetto del ruolo istituzionale di ciascuno, che vuol dire in primo luogo informazione e condivisione sulle scelte di fondo e sull’assunzione di responsabilità della politica; il riconoscimento concreto, non solo normativo, a livello nazionale ma anche europeo, del ruolo che spetta alle Regioni”.

“Noi siamo qui per svolgere pienamente il nostro ruolo di Parlamento regionale. Questo è il nostro impegno e il nostro obiettivo”. In questo senso “guardiamo con grande attenzione alle prospettive di collaborazione tra i diversi livelli parlamentari che il Trattato di Lisbona offre, laddove riconosce esplicitamente, per la prima volta, il ruolo dei parlamenti regionali nel processo decisionale europeo. Svolgere fino in fondo il nostro ruolo è l’unica opzione che abbiamo in un momento come questo, di forte crisi economica e politica. Probabilmente l’Europa è la nostra unica scelta- chiude Richetti-, ma non è una scelta che dobbiamo subire è una opportunità che dobbiamo saper cogliere con tutti i mezzi a nostra disposizione”.