Deceduto nelle prime ore di oggi, dopo una lunga malattia, nella sua abitazione il prof. Maurizio Pellegrini a lungo docente all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia dove, per oltre venti anni, aveva tenuto l’insegnamento di Geologia applicata. Il Rettore prof. Aldo Tomasi appena appresa la notizia ha fatto giungere alla famiglia le espressioni di condoglianze di tutto l’Ateneo.

Il docente, settantunenne, era nato a Modena il 6 settembre del 1940 e già immediatamente dopo la laurea aveva iniziato a lavorare all’allora Università di Modena, prima come assistente volontario e dal febbraio 1966 come assistente ordinario presso la cattedra di Geologia. Esclusa una breve parentesi all’Università di Bologna e Parma come professore straordinario e, successivamente, ordinario di Geologia tra il 1980 ed il 1985, tutta la sua carriera accademica si è svolta a Modena, dove ha tenuto corsi anche di Idrogeologia, Geologia ambientale, Pedologia e Idrologia, Irrigazione e Drenaggio sia alla Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali che di Agraria.

In pensione volontaria dal marzo 2008 sono tanti oggi a ricordarlo. “La sua vastissima cultura, la sua inesauribile curiosità, la sua memoria impareggiabile e il suo legame con il territorio – fanno sapere gli allievi Alessandro Corsini, Francesco Ronchetti, Giovanni Tosatti, del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, e Lisa Borgatti, ora in servizio presso l’Università di Bologna – sono documentati oltre che dagli svariati lavori di carattere tecnico e scientifico nel campo della geologia applicata e dell’idrogeologia, da diversi e prestigiosi lavori riguardanti gli aspetti delle scienze della terra legati alla conoscenza, alla fruizione e alla valorizzazione dei beni ambientali e culturali”.

Intensa anche la sua collaborazione con i colleghi del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Civile di Modena che attraverso Alessandro Capra, Rodolfo Cecchi, Grazia Ghermandi e Stefano Orlandini lo ricordano “con profondo affetto e stima”. “Lo spirito costruttivo e l’onestà intellettuale di Maurizio – hanno scritto i colleghi di Ingegneria – hanno permesso numerose collaborazioni in campo scientifico e tecnico, favorendo l’integrazione della Geologia Applicata nell’Ingegneria Ambientale e contribuendo allo sviluppo della Geomatica e dell’Idraulica nel nostro Ateneo”.

Le esequie rispettando le sue ultime volontà si svolgeranno in forma strettamente privata.

CURRICULUM VITAE MAURIZIO PELLEGRINI (06/09/1940 – 02/05/2012)

Il Professor Maurizio Pellegrini è stato Ordinario di Geologia Applicata presso l’Università di Modena e Reggio Emilia. Precedentemente ha ricoperto il medesimo ruolo presso l’Università di Bologna, dove per un biennio è stato Direttore dell’Istituto di Geologia. Per un biennio è stato altresì docente presso l’Università di Parma. È stato anche Direttore, per la durata di due anni, dell’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Perugia, essendo anche membro del Consiglio Scientifico.

Ha fatto parte del comitato di esperti in materia di frane e stabilità di centri abitati nell’ambito del Gruppo Nazionale Difesa Catastrofi Idrogeologiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche e della Commissione Grandi Rischi dell’Agenzia di Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna. È stato altresì consulente tecnico di parte civile nei procedimenti giudiziari a seguito delle catastrofi del Vajont (1963) e della Val di Stava (1985).

È stato membro della Società Geologica Italiana e socio fondatore dell’Associazione Italiana Geologia Applicata e Ambientale, della Sezione Italiana dell’International Association for Engineering Geology and the Environment e dell’Associazione Italiana Geologia e Turismo. È stato inoltre per anni iscritto all’Ordine Nazionale dei Geologi.

Nel corso della sua pluridecennale carriera, ha coordinato gruppi di lavoro sia in ambito scientifico sia in ambito di collaborazione tra università ed istituzioni pubbliche, occupandosi prevalentemente di problematiche legate alla prevenzione e mitigazione del dissesto idrogeologico ed alla caratterizzazione e tutela delle risorse idriche sotterranee dell’Appennino emiliano e della Pianura Padana.

Tutto ciò lo ha portato ad essere un autorevole riferimento nel campo della geologia applicata e dell’idrogeologia ed a pubblicare un grande numero di lavori scientifici su queste tematiche.