Le donne colpite da endometriosi conoscono il dolore di rimanere “senza niente”, che può arrivare anche alla perdita del proprio lavoro, a gravi problemi di tipo familiare e alla drastica riduzione della vita sociale. Forse anche per questo motivo hanno deciso, insieme al Centro Endometriosi dell’Ospedale di Sassuolo, uno dei punti di riferimento a livello regionale per la cura di questa patologia, di devolvere il ricavato della cena organizzata dall’Associazione Progetto Endometriosi (APE Onlus) alla Protezione Civile di Cavezzo. Un piccolo gesto per stare vicino a chi vive tra mille difficoltà, proprio come le tantissime donne (circa 3 milioni in tutta Italia) che soffrono e vengono spesso emarginate a causa dell’endometriosi.

Giovedì 7 giugno, a partire dalle ore 20.30 presso lo Sporting Club di Sassuolo, l’APE e il Centro Endometriosi del nosocomio sassolese invitano la cittadinanza a partecipare all’incontro pubblico, e quindi alla cena di beneficenza, per parlare di “Endometriosi e disagio sociale della donna”.

“L’endometriosi è una malattia molto spesso invalidante – spiega il Responsabile dell’Ambulatorio, Carlo Alboni – e ancora poco conosciuta tra la popolazione, nonostante colpisca tra il 15 e il 30 per cento delle donne in età fertile, abbracciando una fascia d’età che va dall’adolescenza alla menopausa. Solo a Sassuolo, nel 2011, i casi seguiti sono stati oltre 200”.

L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Sassuolo e dall’Ospedale. Per partecipare alla cena di beneficenza, che raccoglierà fondi per la Protezione civile di Cavezzo, è necessario prenotarsi telefonando al 0536-852331 o al 347-2791295.

Endometriosi, questa sconosciuta

L’endometriosi è una patologia complessa che colpisce le donne in età fertile e crea lesioni alle ovaie, alla vescica e all’intestino, provocando un forte dolore pelvico che spesso risulta essere cronico e può determinare infertilità e malfunzionamento degli organi interessati. La malattia è originata dalla presenza anomala del tessuto che riveste la parete interna dell’utero, l’endometrio, in altri organi quali appunto ovaie, tube, peritoneo, vagina, intestino. Questo tessuto che ‘invade’ gli altri organi provoca sanguinamenti interni, infiammazioni, tessuto cicatriziale, aderenze ed infertilità, esponendo i soggetti interessati a lunghi periodi di convalescenza e a forti dolori addominali apparentemente privi di una causa.

Si stima che circa il 10% delle donne in Europa sia affetto da endometriosi e che circa il 40% dei casi di infertilità femminile sia dovuto a endometriosi. Una diagnosi certa dell’endometriosi si può ottenere sia con esami non invasivi quali la risonanza magnetica nucleare, le visite ginecologiche e rettali e gli esami ematici specifici alla ricerca dei marcatori della malattia. Putroppo però, in molti casi, questa malattia viene diagnosticata con un ritardo davvero significativo, statisticamente pari a 7 anni.

A Sassuolo l’Ambulatorio per la cura dell’endometriosi è attivo dal 2010 e può contare su 3 medici specializzati. “Ad oggi – afferma Giuseppe Ghirardini, Direttore dell’Unità complessa di Ginecologia dell’Ospedale – il nostro Reparto si fa carico del 34% degli interventi chirurgici che riguardano i casi di endometriosi a livello provinciale e il trend è in ulteriore crescita”. “Una realtà d’eccellenza per l’intero Distretto di Sassuolo, oltre che dell’Ospedale – sottolinea il Direttore Generale Bruno Zanaroli – che merita di essere riconosciuta e valorizzata”.