“L’amianto non conosce lo stato di ‘emergenza’ delle zone terremotate e non fa sconti. Per questo motivo alcune scene cui abbiamo assistito e che ci hanno riportato i cittadini sono da brividi” – dice Andrea Defranceschi, Capogruppo del Movimento 5 Stelle, riferendosi a foto e video in cui vedono operatori rimuovere a mani nude e senza protezioni i tetti in amianto di capannoni crollati – “la devastazione del terremoto ha sbriciolato molti tetti in fibre amiantate. Ma, come si riporta all’interno dello stesso decreto 74 del 6 giugno 2012, all’articolo 17 contenente le misure urgenti in materia di rifiuti e di ambiente per le zone colpite dal sisma, si ribadisce l’obbligo di gestire secondo le norme vigenti le macerie contenenti amianto ‘facilmente individuabile’ non si può derogare sulla sicurezza. Per questo noi abbiamo presentato una risoluzione – spiega Defranceschi – “che impegni ad attivarsi immediatamente per istituire un registro ufficiale della presenza di MCA (e altre sostanze pericolose) nelle macerie o negli edifici pericolanti, di proprietà pubblica o privata, eventualmente anche con l’ausilio dei tanti soggetti operativi, ad aprire un’apposita pagina web dedicata alle segnalazioni dei cittadini e a garantire che le ditte incaricate della rimozione delle macerie e dell’amianto, siano vigilate per quanto riguarda la messa in sicurezza dei lavoratori”.

(Andrea Defranceschi, Capogruppo Gruppo Assembleare Movimento 5 Stelle-Beppegrillo.it Emilia-Romagna)