“È vero che Trenitalia intenderebbe affittare alla neonata società ferroviaria Nuovo Trasporto Viaggiatori Spa le corse notturne?” lo chiede con un’interpellanza Andrea Pollastri (PdL): “Questa soluzione – a suo avviso – porterebbe utili a Trenitalia ma penalizzerebbe i viaggiatori in possesso di abbonamento annuale che dovrebbero ricorrere ad una doppia bigliettazione”.

Con l’entrata in vigore dell’orario ferroviario invernale l’11 dicembre 2011 sono stati soppressi i treni notturni a lunga percorrenza provenienti da Milano e Torino, diretti verso il centro-sud.

Questa decisione, aveva detto l’Assessore Alfredo Peri in risposta ad una precedente interrogazione di Pollastri, è giustificata dalla scelta aziendale di Trenitalia di volersi concentrare negli orari e nelle relazioni più redditizie: per questo motivo si è abbandonato il traffico notturno, benché i treni, almeno sulla tratta Milano ¬– Bologna, fossero sempre molto affollati.

Inoltre, al fine di ottenere la massima redditività per ogni elemento del servizio, l’unità elementare del servizio è la coppia di treni (andata e ritorno), quindi la mancata effettuazione delle corse notturne consente di risparmiare quattro coppie.

“Come ho già avuto modo di sostenere – spiega il Consigliere Regionale – la soppressione delle corse notturne, oltre a comportare un disagio per coloro che approfittavano delle ore del riposo per sostenere lunghe percorrenze senza rubare tempo al lavoro o ad altre attività, ha penalizzato anche coloro che, per motivi di lavoro, di intrattenimento, personali, ecc., beneficiavano del collegamento locale nelle ore serali. Inoltre si è creato il problema per gli ottocento dipendenti tra ferrovieri, personale di bordo e addetti alle pulizie, licenziati da Trenitalia e che l’Azienda stessa si è impegnata a riassorbire”.

“Malgrado le promesse di Trenitalia di ripristinare il servizio con l’entrata in vigore dell’orario estivo, – prosegue – promesse che avevano tacitato gli animi di viaggiatori ed ex dipendenti in sciopero, si è provveduto a dar vita, in luogo dei quattro precedenti, un unico convoglio, l’ICN 757 Milano – Lecce, il quale esegue anche le fermate dei Capoluoghi emiliani da Piacenza (partenza 22,32) a Bologna (arrivo 23,54).

Come sempre le tante aspettative sono state miseramente frustrate da logiche economicistiche che nulla hanno a che vedere con quello che è un servizio pubblico e che meritava una risposta ben più organica ripristinando tutti i quattro precedenti convogli in modo da garantire un servizio diluito durante tutta la notte, anche a orari avanzati”.

“Per questo – ha detto ancora Pollastri – ho chiesto alla Giunta le ragioni per cui si sia ristabilito un unico convoglio notturno e se si prevede che l’unico ICN ripristinato rimanga in modo permanente anche dopo l’estate. E se, qualora l’ipotesi di cessione delle linee notturne alla dita proprietaria di Italo sia vera, vi siano dei contatti tra essa e la Regione in merito alla definizione degli orari e delle fermate”.

“Ho chiesto anche – chiosa – come mai l’ICN 755 in partenza da Milano alle 20,50 e diretto a Lecce esegua solo le fermate emiliane di Reggio-Emilia e Modena e non anche quelle di Piacenza e Parma, l’ennesima incomprensibile penalizzazione della nostra città”.