Nei due mesi dalla prima scossa un italiano su quattro ha acquistato prodotti alimentari provenienti dalle zone terremotate dell’Emilia e della Lombardia per esprimere solidarietà e sostenere la ripresa dell’occupazione e l’economia. E’ quanto stima la Coldiretti nel tracciare un primo bilancio a due mesi dall’inizio del sisma con l’annuncio che la vendita di Parmigiano Reggiano e degli altri prodotti delle zone colpite continua nel negozio di via Vignolese 82 a Modena.

La spesa “salva aziende” dal terremoto – sottolinea Coldiretti – ha avuto tra i cittadini italiani e stranieri una adesione esplosiva che ha contagiato tutti i canali a partire dalla rete dove sono stati aperti centinaia di blog per arrivare alle maggiori catene della distribuzione commerciale che hanno aderito ad azioni di solidarietà fino alle piu’ tradizionali botteghe e ai mercati degli agricoltori di Campagna Amica dove per sostenere i caseifici colpiti sono stati vendute centinaia di migliaia di spicchi di Parmigiano reggiano e Grana padano. Acquistare prodotti agricoli e alimentari provenienti dalle zone terremotate – sottolinea Coldiretti – è stato ed è il miglior modo per aiutare concretamente la popolazione facendo ripartire l’economia e l’occupazione dei territori colpiti. Un aiuto concreto per le aziende agricole che sono costrette a seguire i ritmi della natura e non possono fermare la produzione di latte delle mucche o lasciare le verdure nei campi o la frutta negli alberi, anche se è difficile la vendita di questi prodotti per la chiusura dei negozi o degli stabilimenti di trasformazione. La voglia di ripresa degli agricoltori colpiti dalla tragedia è stata piu’ forte delle difficoltà da affrontare e oggi la stragrande maggioranza delle imprese agricole hanno deciso di continuare il proprio lavoro. Un caso per tutti è quello dell’azienda agricola Bosco di Poletti in via Bosco 6 a Villafranca di Medolla (Mo) dove all’indomani del sisma si tenne l’incontro degli agricoltori “terremotati” della Coldiretti con il presidente nazionale Sergio Marini. Luca Poletti, 29 anni dopo le scosse di terremoto si è trovato con il fienile crollato e la stalla lesionata, compresa la sala di mungitura. Ha dovuto vendere subito 50 vacche che non riusciva più a mungere, sistemando le altre all’aperto in un recenti di fortuna. Oggi Luca ha rimosso le macerie del fienile, recuperato il fieno e gli attrezzi, sistemandoli sotto quattro hangar prefabbricati, e rimesso la stalla in sicurezza con le mucche dentro.