Ieri il consiglio provinciale ha approvato all’unanimità (21 voti favorevoli con 21 presenti) un ordine del giorno presentato da me in nome del gruppo provinciale Italia dei Valori, che dimostra come gli enti locali possono aiutare la crescita di una green economy anche con provvedimenti gratuiti.

Il provvedimento tende a creare un meccanismo virtuoso nel settore edilizio simile a quanto già accaduto negli elettrodomestici, dove l’obbligo di pubblicizzare la classificazione energetica degli apparecchi stessi tramite etichette ben visibili ha reso quasi irrilevante la quota degli elettromestici non in classe A o B.

In altre parole l’obiettivo è quello di contribuire ad innescare un circolo virtuoso che faccia in modo che il settore delle costruzioni si orienti verso la riqualificazione degli edifici esistenti, anche per evitare di sprecare ulteriore suolo; incoraggiare i proprietari delle abitazioni ad effettuare interventi finalizzati al risparmio energetico anche allo scopo di fornire una “via alta” di uscita dalla crisi del settore edile;

Le ripercussioni sul lato ambientale non sono indifferenti.

Si pensi che in Provincia di Reggio Emilia nel 2009 le abitazioni determinavano il 35% dei consumi energetici complessivi del territorio reggiano e che il contenimento e la riduzione dei consumi è il primo obiettivo da raggiungere per favorire la riduzione della dipendenza del nostra paese dalle fonti fossili

Faccio presente che è in corso di elaborazione il Piano energetico provinciale che, oltre che delineare le politiche di sviluppo delle fonti di energia rinnovabili in relazione alle potenzialità del territorio provinciale, analizzerà e comprenderà le possibilità di contenimento dei consumi definendo specifiche strategie ed azioni a ciò dedicate, a partire dalla necessità di aggiornare la pianificazione territoriale ed urbanistica inserendo la “variabile energetica” tra i fattori primari da considerare nelle scelte di governo del territorio ed orientare le risorse europee, nazionali e regionali sui citati obiettivi

In realtà già a partire dal 1° gennaio 2012, ai sensi del Decreto 28/2011, tutti gli annunci commerciali di vendita di edifici o singole unità immobiliari dovranno riportare l’indice di prestazione energetica contenuto nell’ACE (Attestato di Certificazione Energetica); peccato che la legge che recepisce la direttiva europea abbia affidato alle singole Regioni la regolamentazione di alcuni aspetti pratici, il che ha reso la normativa non omogenea a livello nazionale.

A parte la Lombardia le regioni hanno lasciato però dei buchi normativi che devono essere chiusi al più presto, ad esempio non viene stabilito chi debba controllare e quali siano le sanzioni per chi pubblica gli annunci immobiliari senza informare adeguatamente i consumatori sui consumi.

Nei fatti quello che formalmente è un obbligo, diventa solo un consiglio, indirizzato più all’acquirente (“faresti bene ad informarti PRIMA di scoprirlo davanti al notaio”).

Senza sanzioni solo pochi annunci sono in regole, ad esempio gli annunci redatti correttamente si sono rilevati al Nord in una percentuale meno del 20% sul totale (dati riferiti al mese di Marzo).

In definitiva il consiglio provinciale chiederà alla Regione Regione Emilia Romagna che le modalità di pubblicazione da introdurre in qualunque annuncio immobiliare (in forma cartacea o multimediale) prevedano che una parte rilevante dello spazio dell’annuncio venga dedicato all’etichetta energetica degli edifici e che si indichino puntualmente i consumi previsti e l’emissione di CO2, inoltre che i regolamenti attuativi suddetti vengano modificati in modo da disciplinare le sanzioni per i contravventori e di stabilire quali siano i soggetti competenti al controllo ed all’accertamento delle violazioni

Inoltre l’ente provinciale si farà carico di sensibilizzare i Comuni perché segnalino agli operatori del settore immobiliare la necessità di dare piena attuazione al Decreto 28/2011 ed alla Delibera di Giunta Regionale 1366/2011.

Tutto questo con l’obiettivo da un alto di indurre i proprietari ad una maggiore propensione ad eseguire opere per il miglioramento della classe energetica degli edifici di proprietà, dall’altro di fornire ai compratori /affittuari una maggiore informazione sui costi di conduzione degli edifici che possono fare così una scelta maggiormente consapevole e premiante per gli edifici di classe energetica inferiore.

(Ing. Rudy Baccarani, Consigliere Provinciale Italia dei Valori)