In questi giorni si parla, sottovoce, della operazione di fusione fra le società Hera ed Acegas Aps dei Comuni di Padova e Trieste. L’accordo è stato benedetto dai rispettivi consigli di amministrazione e nel gennaio 2013 si consumeranno le nozze.

Niente da dire sull’operazione dal punto di vista contabile: si tratta di due società quotate che, insieme, raggiungeranno una maggiore massa critica ma qualcosa da osservare sulle prospettive per gli utenti ed i lavoratori rientra nei nostri doveri.

Strana la invocata prudenza di Modena, sulla operazione. Vogliono metterla al riparo invocando le logiche del mercato ma nello stesso tempo , sempre nel silenzio, sfruttano i privilegi del “ monopolio “

Modena è il secondo azionista di Hera con il 9,1583 % detenuto attraverso la Holding nostrana HSST-MO ed ha nominato 3 componenti nel Consiglio di Amministrazione, fra i quali il Vice Presidente.

Nel dicembre 2011 ha partecipato al rinnovo dei patti parasociali ed al sindacato di blocco del 51 % in mano pubblica.

Secondo noi sarebbe stato doverosa , ad esempio, una piccola informazione alle forze politiche, al Consiglio Comunale, alle organizzazione di categoria e, perché no, ai lavoratori e a tutti i modenesi.

Noi, ad esempio, avremmo suggerito di cogliere l’occasione per proporre la riduzione del C.d.A. dagli attuali 16 a 10 componenti e di allentare la morsa del 51 %.

Inoltre sarebbe stato interessante valutare cosa abbia comportato la presenza nell’azionariato delle Fondazioni Bancarie che detengono il 9,4 % ( la Fondazione CRM detiene il 1,962 % ).

L’altro giorno abbiamo chiesto a che punto è la prevista vendita di azioni Hera come da bilancio ( 7,5 mln di euro) senza risposta.

Anche il “Comitato Regionale emiliano-romagnolo per l’Acqua Pubblica” ha posto alcuni interrogativi visto che la “sposa” porterà in dote importanti ‘asset’ di società residenti in Bulgaria e Serbia, in particolare riferiti proprio all’acqua e non sarebbe male dare risposte convincenti alle domande poste.

Noi Socialisti condividiamo gli interrogativi posti e, soprattutto pensiamo che quelli relativi alla risorsa acqua dovrebbero essere sciolti anche per tenere conto sia della pronuncia referendaria, sia di quella recentissima della Corte Costituzionale. Ci interessa inoltre il piano industriale visto che gli investimenti di Hera, in questi ultimi tempi sono stati scarsi ma le bollette sono aumentate e non certo nell’interesse dei cittadini.

Insomma un chiarimento e una discussione nella realtà sociale e politica modenese è doverosa.

(Coordinamento Federazione PSI Modena)