«Se c’erano ancora dubbi, ora è arrivata la conferma: le parole dell’assessore Muzzarelli rivelano candidamente la mentalità classista di questa amministrazione regionale». I consiglieri del gruppo regionale della Lega Nord Mauro Manfredini, Manes Bernardini, Stefano Cavalli e Roberto Corradi controreplicano all’assessore Giancarlo Muzzarelli dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto sulla zona franca urbana dell’Aquila.

«Altro che cantare vittoria per 8 miliardi – dice il gruppo del Carroccio –, Muzzarelli finge di non sapere che all’Abruzzo terremotato ne sono arrivati oltre 12 e che l’area interessata dal sisma del 20-29 maggio di quest’anno produce il 2 per cento del Pil nazionale, tanto da essere una delle zone a più alta densità industriale d’Europa. Ci stupiamo che un assessore alle attività produttive – che stimiamo e giudichiamo competente – come lo stesso Muzzarelli, possa porre un freno a un provvedimento che sgraverebbe le nostre imprese dal carico fiscale, dando respiro agli imprenditori, nuove possibilità per una rapida ricostruzione, opportunità di sviluppo e occupazione. La ricaduta sui posti di lavoro sarebbe immediata ed evidente. Non interessa forse tutto questo a un amministratore pubblico delegato di settore?

La Lega non ha preso lucciole per lanterne. L’assessore Muzzarelli si vada a leggere la nostra proposta di legge, che cita come esempi le varie zone franche presenti in Italia e all’estero. Nessuno vuole imporre dei dogmi, ma visto che la giunta si ritiene così brava, come mai non riesce a ottenere quanto avuto dall’Aquila, in una zona ben più industrializzata e popolosa dell’Abruzzo come è, appunto, l’Emilia?

Stiamo contrastando l’ottusità di una classe dirigente che si rifiuta di battersi per sgravare le nostre imprese dal carico fiscale, adducendo motivazioni che neanche il Pcus avrebbe accettato. Evidentemente la Grande Madre Emilia vuole soffocare nella culla la piccola e media imprenditoria privata, che sfugge ai sui rossi tentacoli. Smettiamola con questi vaneggiamenti ideologici. La giunta regionale dia ascolto alla voce unanime di categorie economiche, di partiti politici di entrambi gli schieramenti, di amministratori territoriali, di interi consigli comunali, per la maggior parte governati dal Pd. Dei cittadini, che sicuramente non si sentirebbero discriminati né privilegiati”.