Un convegno di elevato spessore scientifico al quale hanno dato la loro adesione oltre 250 esperti provenienti da tutto il mondo. Sarà l’evento conclusivo che si terrà a Modena da domani 29 settembre al 3 ottobre nell’ambito della Settimana Mondiale della Fibrosi Polmonare Idiopatica (23-30 settembre). L’iniziativa, dal titolo International Colloquium on Lung and Airway Fibrosis è promossa dal Centro per le Malattie Rare del Polmone del Policlinico di Modena, diretto dal prof. Luca Richeldi, in collaborazione con la Pulmonary Fibrosis Foundation. Sede del Convegno che è stato organizzato con il contributo del Centro E-Learning dell’Ateneo è il complesso di San Geminiano a Modena (via San Geminiano 3, sede della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Modena e Reggio Emilia ). Lo spirito del Colloquium è quello di stimolare il più possibile l’interazione e la collaborazione tra clinici e ricercatori in un contesto accogliente e che faciliti l’incontro e lo scambio tra i diversi specialisti.

Il Centro Malattie Rare del Polmone (MaRP) del Policlinico di Modena, diretto dal prof. Luca Richeldi, opera all’interno della Struttura Complessa di Malattie dell’Apparato Respiratorio, diretta dal prof. Leonardo Fabbri. Costituisce un punto di riferimento a livello internazionale, nella diagnosi e nella cura delle patologie orfane dell’apparato respiratorio. Il MaRP è in grado di fornire assistenza clinica dedicata ai pazienti affetti da malattie rare del polmone e sviluppa progetti di ricerca all’avanguardia e di rilevanza mondiale, al fine di studiare, diagnosticare e trattare queste malattie subdole e letali.

La Fibrosi Polmonare Idiopatica, malattia dei polmoni progressiva e fatale, rientra nelle cosiddette malattie rare e in Italia colpisce circa 10-12 mila pazienti, 300 mila in Europa, con un’età media intorno ai 65 anni, in prevalenza maschi ed ex fumatori. Per loro lunghi tempi di diagnosi, che richiedono almeno uno-due anni dalla prima visita, sintomi invalidanti e progressivi, con un’aspettativa di vita che per il 20% dei pazienti e ridotta a 5 anni, un’unica cura definitiva, il trapianto di polmone, e al momento un solo farmaco approvato in Europa, il pirfenidone, La diagnosi precoce diventa quindi essenziale, attraverso, in particolare, la TAC ad alta risoluzione, sufficiente per diagnosticare l’IFP in oltre la metà dei casi.