Anche un marchio internazionale come Saeco, azienda leader nella produzione delle macchine da caffe’ ed elettrodomestici, rimane vittima della crisi. L’impresa ha infatti deciso di chiudere lo stabilimento di via Panigali a Gaggio Montano (Bologna), trasferendo tutti i lavoratori in altre strutture e annunciando un piano di 70 esuberi entro i primi mesi del 2013. Un ‘taglio’ necessario dopo che le previsioni per il prossimo anno parlano di un -23% del budget e di un forte calo dei volumi produttivi.

A lanciare l’allarme la Fiom di Bologna, che annuncia battaglia: ”I licenziamenti possono essere evitati, c’e’ spazio per usare gli ammortizzatori sociali”, spiega il sindacato, ricordando che nell’impianto l’80% degli addetti all’elettrodomestico e’ donna. In totale alla Saeco lavora un migliaio di dipendenti, dei quali 200 nello stabilimento che sara’ svuotato. Proprio il loro trasferimento causera’ 10 esuberi, ai quali l’azienda ha intenzione di aggiungere altri 60 licenziamenti per il calo di produzione. ”Una situazione estremamente preoccupante”, secondo la Fiom, anche se per ora non sono state aperte le procedure di licenziamento.