“L’inchiesta della Procura sta evidenziando reati di estrema gravità, messi in atto proprio per aggirare tutti i previsti strumenti di verifica e di controllo. Stiamo parlando di comportamenti dolosi, come la truffa; di sperimentazioni fatte senza inviarle al Comitato etico, di costituzione di onlus fittizie. Alla luce di tutto questo credo che nessuno possa rimproverare alla Regione di non aver fatto, con tempestività ed efficacia, tutto quello che era nelle sue possibilità. Abbiamo costituito da subito una Commissione di indagine, anticipando la stessa azione della Procura e non appena avuti i risultati, abbiamo dato alla Direzione aziendale una serie di prescrizioni per riportare le condizioni assistenziali e di cura nel reparto in completa sicurezza. Questo nell’aprile 2011. Da allora non c’è stato alcuna segnalazione di problemi o criticità e l’attività della struttura è ritornata nella completa normalità”. Così l’assessore regionale alle politiche della salute Carlo Lusenti oggi in Commissione assembleare sanità e politiche sociali dove ha riferito sulla vicenda del Policlinico di Modena.

“La tempistica dei fatti è stringente – ha detto Lusenti – e dimostra che fin dall’inizio la Regione, alla luce delle proprie competenze che sono solo di tipo amministrativo, si è attivata avendo a cuore innanzi tutto la tutela dei pazienti. Un impegno che intendiamo confermare, in attesa che si completi l’indagine giudiziaria, chiedendo alle Aziende sanitarie una verifica straordinaria di tutte le sperimentazioni in essere nel servizio sanitario regionale, un settore questo sul quale nel prossimo futuro vogliamo aprire una riflessione per individuare modalità di governo più rigorose”.

“Il danno materiale e di immagine per il Servizio sanitario regionale è enorme – ha sottolineato l’assessore Lusenti , confermando l’intenzione di costituirsi parte civile – e oggi la nostra preoccupazione è di ricostruire un rapporto di fiducia con i pazienti e con la cittadinanza, consapevoli che non sarà un impresa facile. Per questo abbiamo da subito intrapreso tutte le azioni di presa in carico, con il numero verde regionale 800 033 033 e un’equipe cardiologica dedicata cui tutti i pazienti interessati potranno rivolgersi”.