Sono stati controllati alla fermata del pullman di Via Carlo Marx nella frazione Puianelllo di Quattro Castella e trovati in possesso lui di un coltello a serramanico e lei di un coltello multiuso e di un tirapugni in acciaio. Secondo una prima ipotesi investigativa, tuttora in corso di più approfondito accertamento, i due giovani probabilmente erano diretti ad un “appuntamento” con altre persone ancora non identificate in un incontro non certamente dai contenuti amichevoli. Un probabile “appuntamento” saltato grazie all’attività di controllo del territorio da parte dei Carabinieri della Stazione di Quattro Castella, che testimonia ancora una volta l’importanza dell’attività preventiva intensificata anche nella provincia reggiana in linea con gli intendimenti del nuovo comandante Provinciale Colonnello Paolo Zito.

Nelle more che le indagini facciano piena luce sugli aspetti in premessa, con l’accusa di porto abusivo di armi i Carabinieri della Stazione di Quattro Castella hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un 23enne reggiolese ed una 24enne di Quattro Castella, entrambi noti ai Carabinieri per via dei loro precedenti.

L’origine dei fatti la scorsa mattina quando le attenzioni investigative dei militari della Stazione di Quattro Castella, impegnati in un servizio finalizzato alla prevenzione dei reati in genere, si catalizzavano su due giovani – noti ai carabinieri – notati attendere nervosamente il pullman nella fermata di Via Carlo Marx della frazione Puianello di Quattro Castella. “Stiamo andando al Sert” questa l’affermazione dei due giovani alla richiesta loro formulata dai Carabinieri. Tuttavia l’atteggiamento sospettosamente nervoso trapelato nel corso dei controlli induceva i Carabinieri ad approfondire gli accertamenti. Terminate quindi le attività propedeutiche alla sua identificazione i Carabinieri procedevano a più approfonditi controlli che portavano al rinvenimento di un coltello lungo 17 cm in disponibilità del ragazzo ed un coltello multiuso con un tirapugni d’acciaio (meglio noto come pugno di ferro) che i due occultavano negli abiti indossati.

Date le circostanze di tempo e di luogo e l’assoluta mancanza di giustificazioni in ordine a quanto detenuto, i due venivano condotti in caserma dove i Carabinieri sequestravano quanto in loro disponibilità denunciando gli stessi in ordine al reato di porto abusivo di armi. Il forte sospetto e che l’armamentario in disponibilità dei due potesse servire agli stessi per una sorta di regolamento di conti da fare in località, nei confronti e con modalità ancora al vaglio dei Carabinieri.