Mercoledì 12 dicembre, alle ore 21.00, presso la sede del Pd in via Scaglia Est, a Modena, è in programma un incontro della Conferenza delle Democratiche modenesi in vista del lancio della campagna per la raccolta delle firme in calce alla proposta di Legge regionale di iniziativa popolare contro la violenza sulle donne. “Occorre assumere il tema della violenza sulle donne – commenta la coordinatrice provinciale delle democratiche modenesi Caterina Liotti – come un’emergenza sociale che necessita di un più alto impegno di prevenzione e di contrasto”. All’incontro sarà presente il segretario provinciale del Pd Davide Baruffi.

La Conferenza delle donne Democratiche di Modena è nata un anno e mezzo fa sulla scia degli analoghi organismi costituiti a livello nazionale e regionale quale luogo in cui iscritte, elettrici e simpatizzanti del Pd elaborano politiche di valorizzazione della differenza di genere nelle proposte politiche del partito e per fare dell’Italia una democrazia paritaria. Il lavoro intenso realizzato nel primo periodo di attività trova ora nell’Assemblea provinciale un’importante occasione di condivisione delle priorità politica che la Conferenza si è data nella ricostruzione delle nostre città, delle nostre comunità, quest’anno fortemente colpite dal terremoto, e del Paese intero. Tenere alta l’attenzione sui diritti civili, politici e sociali e lavorare per un loro ampliamento, il diritto a un lavoro compatibile con la propria vita, diritti civili per le coppie di fatto etero e omosessuali, diritto alla libertà da ogni forma di violenza fisica, sessuale e psicologica sono tra i principali obiettivi di interesse. In particolare, sul tema della violenza contro le donne, durante l’Assemblea di mercoledì sera, verrà discussa la bozza del testo del progetto di Legge regionale di iniziativa popolare sul quale la Conferenza delle democratiche ha lavorato a livello regionale. Il percorso è iniziato l’8 marzo e proseguito in questi mesi attraverso incontri con la Regione Emilia Romagna, le associazioni femminili (Udi e Cif), i Centri di documentazione delle donne di Modena e Bologna e il Coordinamento regionale dei Centri antiviolenza – che da anni si occupano del fenomeno. La strada scelta è quella della Legge regionale di iniziativa popolare che prevede una raccolta di firme e passaggi nei Consigli comunali per sensibilizzare il maggior numero di persone possibile. Da Modena viene un contributo determinante all’iniziativa politica della Conferenza regionale delle donne del Pd. E’ infatti Caterina Liotti – coordinatrice provinciale delle democratiche e presidente del Consiglio comunale, ad essere la responsabile del progetto a livello regionale e Maria Merelli – modenese, già consigliera regionale e esperta di politiche di genere – ne è stata il supporto tecnico. “Norme per la creazione della Rete regionale contro la violenza di genere e per la promozione della cultura dell’inviolabilità, del rispetto e della libertà delle donne” è il titolo del progetto di legge sul quale rifletteremo nell’Assemblea provinciale delle democratiche del 12 dicembre” – spiega Caterina Liotti – “e che, dopo il passaggio in Assemblea regionale il 15 dicembre prossimo, sottoporremo alle donne e agli uomini di questa regione per dire tutti insieme che occorre assumere il tema della violenza sulle donne come un’emergenza sociale che necessita di un più forte impegno di prevenzione e di contrasto”. Al 31 ottobre, in Emilia-Romagna, sono state 15 le donne uccise per mano di “ex”: partner, mariti, fidanzati, spesso tra le mura domestiche. A queste si aggiungono le 17 donne uccise nel 2011. Nella nostra regione, poi, le vittime di femminicidi sono state 127 nel 2011 e già 105 a tutt’oggi. Ma i femminicidi sono solo la punta dell’iceberg della violenza sulle donne: sono migliaia, infatti, le donne che, ogni giorno, subiscono violenza fisica, sessuale, psicologica, economica. E nel mondo la violenza è la prima causa di morte e di invalidità permanente per le donne fra i 16 e 44 anni, ancora prima del cancro e degli incidenti stradali. “Le vittime di femminicidio sono morti che non destano il clamore necessario, che spesso passano nell’indifferenza generale, che non generano allarme sociale” conclude Caterina Liotti. “Per questo la nascita di una legge che se ne occupi è così importante”.

Nella foto la consigliera regionale Pd Roberta Mori, la presidente del Consiglio comunale di Modena Caterina Liotti e la capogruppo Pd in Senato Anna Finocchiaro