Tè caldo e musica (da Bella ciao a C’è chi dice no di Vasco Rossi) per combattere il freddo, fischietti e bandiere per richiamare l’attenzione di istituzioni e partiti sulle condizioni dei pensionati, che “stanno pagando un prezzo troppo alto per gli effetti della crisi e delle misure di rigore finora adottate dal governo”. Sono stati oltre un migliaio (350 solo a Bologna, 200 a Ravenna, Modena e Forlì) i pensionati che questa mattina hanno manifestato davanti ai Comuni e alle Prefetture di tutta l’Emilia-Romagna in occasione della giornata di mobilitazione nazionale indetta da Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uil Pensionati.

Più potere d’acquisto alle pensioni e più sostegno alle famiglie (con una rimodulazione dell’Imu sulla prima casa che tenga conto dei redditi) sono le richieste avanzate dai sindacati a governo e parlamento, ma anche agli amministratori locali. Sui cartelli, slogan per la redistribuzione della ricchezza e per un fisco più giusto: “Giù le mani dalle pensioni”, “Tassate la ricchezza, non la povertà”, “Meno parole e più fatti contro gli evasori”.

Da Piacenza a Rimini, delegazioni dei pensionati hanno incontrato i prefetti, a cui hanno consegnato una lettera indirizzata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al presidente del Consiglio Mario Monti. “Le fasce più deboli della popolazione stanno subendo sempre di più un impoverimento significativo della loro condizione economica – si legge nella lettera firmata dalle segreterie nazionali di Spi, Fnp e Uil Pensionati –. Per questo chiediamo politiche diverse, che possano favorire giustizia sociale e un concreto rilancio del potere d’acquisto delle pensioni, ulteriormente penalizzato dal blocco della rivalutazione per il 2012 e il 2013”.

I pensionati chiedono anche più risorse per gli incapienti, cioè per chi ha un reddito così basso da non poter neanche usufruire di agevolazioni fiscali, e per il welfare: “L’approvazione urgente della legge per la non autosufficienza con relativo fondo costituirebbe un gesto di civiltà per tutto il Paese e avvicinerebbe l’Italia ai grandi Paesi europei”.