distretto_ceramicoL’articolo di fondo di ieri 19 gennaio apparso sul “Corriere“ trattava della crisi recessiva che sta affrontando il nostro paese, della necessità di “cambiare pelle“, ripensare il modello di sviluppo e fatto importante i segnali di “resistenza“ da parte del manifatturiero che, nonostante tutto, sta dimostrando capacità di guardare ai mercati esteri addirittura con importanti acquisizioni.

Il “Columnist“ ,dimostra che qualcosa si sta muovendo e cita il caso Sassuolo dove l’azienda Marazzi è stata acquisita dal gruppo americano Mohawh.

Un cambio di passo di tale portata potrebbe portare al “cambio di pelle“ del distretto, anche attraverso il mettersi insieme per affrontare i mercati.

Indubbiamente ci sono segnali provenienti dal territorio, anche se criptici, che vanno analizzati.

Il divorzio, consensuale, annunciato l’altro giorno in una importante azienda del settore ceramico, in movimento da qualche anno, al di la del “gossip “ da “ bar delle vergini“ che paragona il costo della separazione consensuale, in termini di “EURI“, al divorzio Berlusconi / Lario, indica che qualcosa si sta muovendo, compreso l’interesse, si dice condiviso da chi dispone della capacità operativa, di qualche altro colosso oltre confine orientato a fare spesa a Sassuolo.

Sia chiaro: tale prospettiva è un fatto importante, da salutare con favore perché dimostra che aziende ben strutturate e governate sono appetibili ed una volta acquisite c’è solo da verificare i piani industriali, gli investimenti ed il mantenimento dell’occupazione.

Sassuolo centro di uno dei più importanti distretti industriali italiani può essere un esempio per un effettivo “cambio di pelle“.

(Mario Cardone, Componente Consiglio Nazionale PSI)