Un appello con oltre 500 firme a sostegno degli otto dipendenti del Sigma di Boretto, che a fine mese chiuderà i battenti. A sottoscriverlo l’Amministrazione comunale di Boretto e la cittadinanza intera, per esprimere la propria vicinanza ai lavoratori, cui è stata comunicata con appena un mese di preavviso l’intenzione di chiudere il negozio. Dal 19 gennaio l’esercizio è chiuso al pubblico ed entro la fine di gennaio sarà liberato da merci e attrezzature.

«Da un momento all’altro, lo scorso 3 gennaio, la direzione aziendale di Fourclass S.r.l., facente capo alla società Realco, ha comunicato agli otto dipendenti la chiusura entro il 31 gennaio del punto vendita di Boretto» spiega Luca Chierici della Filcams Cgil. La motivazione principale sarebbe nell’impossibilità di prorogare il contratto d’affitto dello stabile, scaduto il 31/12/2012; tra le motivazioni, tuttavia, si ipotizzerebbe anche un calo di fatturato negli ultimi mesi. UN’ipotesi rifiutata dai lavoratori, che anzi parlano di un andamento stabile dei guadagni: «appena pochi mesi, nel corso dell’estate, abbiamo raggiunto la punta più alta del fatturato. La nostra è un’attività che serve una clientela abitudinaria, soprattutto anziani, che vengono da noi anche perché ci troviamo in una posizione comoda e facilmente raggiungibile» spiegano. A lasciarli perplessi è soprattutto l’atteggiamento della proprietà nei loro confronti: «nessuno immaginava quello che è successo. Dall’oggi al domani ci hanno dato la notizia, è stato un fulmine a ciel sereno».

«La decisione di chiudere getta otto persone, e le relative famiglie, in una situazione di oggettiva difficoltà, ancora più grave in questo momento d’incertezza. Dal 31 gennaio i dipendenti andranno in Cassa integrazione straordinaria per sei mesi, al termine dei quali saranno disoccupati se Realco non riuscirà a ricollocarli nelle altre aziende del gruppo o non si troveranno soluzioni alternative per la loro rioccupazione» prosegue Chierici.

Grande vicinanza è stata espressa da tutti i borettesi, che hanno aderito alla raccolta firme organizzata dai lavoratori per far conoscere la situazione e chiedere maggiori garanzie per il loro futuro. La speranza è che qualche imprenditore della zona si faccia avanti per salvare l’attività e dare loro un’opportunità di lavoro.

«Lo scenario sociale in cui siamo immersi è assolutamente complesso ed emergenziale» spiega Massimo Gazza, sindaco di Boretto. «L’obiettivo è di fare quanto più possibile per venire incontro a questi otto lavoratori e alle loro famiglie, per concordare azioni di sensibilizzazione e, se possibile, anche un incontro con la proprietà per cercare soluzioni che vadano verso la nuova occupazione. In un momento di estrema difficoltà come quello che stiamo vivendo è indispensabile fare comunità e mostrare ancora una volta la grande sensibilità dei borettesi. Gli occhi delle donne che hanno appena perso il lavoro trasmettono un senso di grande dignità e coraggio e sono una grande lezione per tutti».