Animali da affezione mai più alla catena. Lo prevede un progetto di legge, presentato dai consiglieri regionali Marco Monari (Pd) e Gabriella Meo (Sel-Verdi), che, se approvato, andrà a modificare l’attuale legge regionale 5/2005 sulle “Norme a tutela del benessere animale”. Nelle società complesse dei Paesi industrializzati, con il progressivo innalzamento dei livelli di benessere sociale e economico, “si accentua sempre di più – sottolineano i firmatari nella relazione che accompagna il progetto di legge – la tendenza a considerare gli animali non solo come fonte di servizi, ma come compagni della propria esistenza, degni di ricevere amore e rispetto”.

Gli animali da affezione – aggiungono – sono diventati ormai membri effettivi delle sempre più numerose famiglie che li accolgono, rivestendo un ruolo positivo per le persone sole bisognose di affetto e compagnia, ma anche per la stessa salute umana. E’ quindi maturata la consapevolezza – si legge ancora nella relazione – che, oltre alla tutela delle loro condizioni igieniche e sanitarie, è necessario sviluppare un maggiore rispetto delle loro caratteristiche comportamentali e del loro benessere. A questa accresciuta attenzione della società deve, quindi, corrispondere la volontà degli organi di governo di sviluppare, con atti normativi, le pratiche di protezione, di tutela e di benessere animale, anche in considerazione del fatto – segnalano Monari e Meo – che la Ue riconosce che gli animali sono esseri senzienti, da salvaguardare da qualsiasi sofferenza inutile.

L’obiettivo che si prefigge il progetto di legge, composto da quattro articoli, è quindi quello di eliminare i maltrattamenti e le sofferenze a cui gli animali possono essere sottoposti, definendo meglio la categoria degli animali da compagnia (art.1), abolendo l’uso della catena (art.2), regolamentando i ricoveri per gli animali da compagnia (art. 3) e inasprendo le sanzioni per chi viola queste nuove disposizioni (art.4).