incontro_Guerra“Superare la fase recessiva, mettendo al centro la crescita del Paese. Queste, dovranno essere le priorità del nuovo Parlamento”. Il messaggio arriva dagli oltre 100 imprenditori modenesi che hanno partecipato all’iniziativa con Maria Cecilia Guerra candidata per il PD al Senato della Repubblica. “Serviranno scelte forti ed innovative se si vorrà innescare un meccanismo virtuoso che dia speranza e prospettive al sistema delle imprese, soprattutto quelle piccole e medie che rappresentano l’ossatura del nostro sistema economico. Proprio per questo è necessario che le forze politiche in campo recuperino maggior concretezza di proposte ed affrontino in modo più puntuale le questioni di merito”.

Maria Cecilia Guerra nel corso dell’incontro è stata incalzata da decine di domande da parte degli imprenditori e diversi sono stati i temi sui quali si è concentrata maggiormente l’attenzione.

FISCO. Sul nodo cruciale della pressione fiscale, gli imprenditori hanno ribadito prioritariamente non solo di evitare l’aumento dell’IVA ordinaria al 22% previsto per luglio, ma di riportarla al 20%. In merito all’IRPEF invece, è stata sostenuta la necessità di attuare una riforma che riduca le aliquote legali, in maniera più incisiva per i redditi bassi e medi, ma anche per gli altri scaglioni. Anche l’IRAP, è stata fortemente attenzionata dagli imprenditori presenti che hanno indicato prioritario un innalzamento ulteriore della franchigia di esenzione per le piccole imprese, riducendo il peso del costo del lavoro dalla base imponibile fino all’abbattimento del cuneo fiscale e contributivo sul lavoro. Gli imprenditori poi hanno manifestato come indispensabile di escludere dall’IMU gli immobili strumentali alle attività d’impresa, già tassati in quanto concorrono alla formazione del reddito di impresa, mentre sarebbe necessario nell’ottica di alleggerire il carico fiscale delle famiglie estendere l’esenzione anche alla prima casa.

RICOSTRUZIONE POST-SISMA. Ora sta iniziando la fase più difficile, quella della ricostruzione. In assenza di una legge nazionale il quadro normativo approntato dalla Regione ha consentito di regolamentare norme ed indennizzi per la ricostruzione. Ora è necessario che quanto predisposto sia facilitato, abbassando il carico burocratico ancora troppo elevato, che pesa sia nelle procedure di accesso agli indennizzi, sia per quanto riguarda il regime autorizzatorio. È stato valutato positivamente poi il voto del Parlamento, che porta al 100% l’indennizzo per la ricostruzione della prima casa. È necessario pertanto che il Governo decreti la stessa possibilità anche per le imprese cosi come è indispensabile che siano emanati velocemente i relativi decreti attuativi affinché la Regione possa procedere con l’adeguamento delle ordinanze pertinenti. Forte poi è stato il richiamo al sistema bancario affinché da un lato rispetti gli impegni assunti sul finanziamento a tasso agevolate alle imprese dall’altro che nella concessione del credito tenga conto delle reali condizioni in cui versano le imprese. Grande sensibilità è stata mostrata dagli intervenuti circa il pericolo delle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle diverse fasi della ricostruzione. Valutando positivamente gli strumenti di contrasto adottati, quali la ‘White list’, si ritiene che l’applicazione di tali strumenti debba essere chiara per assicurare rapida operatività alle imprese che partecipano alla ricostruzione. “Ricostruzione – come ribadito più volte dagli imprenditori presenti – che deve rappresentare una priorità nazionale in ragione dell’apporto che il sistema produttivo dell’area colpita potrà ancora fornire allo sviluppo del Paese. Si sollecita pertanto con forza un impegno convito ed unitario a tal senso da parte di tutti i parlamentari modenesi”.

SPESA PUBBLICA E SBUROCRATIZZAZIONE. Forte poi la richiesta di una riforma della spesa pubblica, naturalmente comprensiva dei costi della politica. C’è l’urgente necessità di una significativa riduzione della spesa, attraverso la razionalizzazione, ma anche intervenendo per mettere fine a dispersione e sprechi. Per poter così ricavare risorse da destinare alla riduzione delle imposte sui redditi delle famiglie e sul costo del lavoro e rilanciare gli investimenti pubblici. Come pure, è stato indicato come prioritario la rimozione del grande macigno rappresentato dalla burocrazia. Gli imprenditori hanno evidenziato che il carico burocratico e il problema dell’efficienza amministrativa pesano ancora in modo soffocante e sono un ostacolo alla crescita delle imprese. “Se qualche passo in avanti è stato compiuto, questo risulta ancora insufficiente. Le imprese hanno necessità di risposte, costi e tempi molto più contenuti di quelli attuali. Perché è di fondamentale importanza capire che assicurare trasparenza, integrità ed efficienza al settore pubblico risulta componente fondamentale di un programma di riforme volto a sostenere la crescita”.

LAVORO E OCCUPAZIONE. Attenzione poi focalizzata su lavoro, rilancio dell’occupazione e ripresa dei consumi. In particolare è stata materia di discussione la recente riforma del mercato del lavoro. Gli imprenditori, giudicando la riforma troppo sbilanciata sulla grande impresa, chiedono che questa sia meglio tarata sulle necessità delle piccole e medie imprese per meglio contribuire a favorire la ripresa dell’occupazione. Aumento degli oneri per i piccoli e medi imprenditori, flessibilità in entrata, incentivi per l’incremento dei livelli occupazionali per giovani e donne, apprendistato, miglior raccordo tra scuola-lavoro e università-lavoro, sono stati al centro della domanda di cambiamento manifestata a più riprese nel corso dell’incontro con la candidata del PD.

ACCESSO AL CREDITO. “Nei confronti degli istituti bancari, emerge forte la sollecitazione da parte degli imprenditori affinché la concessione del si declini attraverso indicatori meglio armonizzati nella realtà produttiva del Paese. Più precisamente si chiede che nella determinazione del rating delle imprese si dia più peso ad informazioni di natura qualitativa derivanti da un rapporto diretto con Associazioni di categoria ed il sistema dei Confidi, perché in grado di leggere le effettive potenzialità delle imprese di piccole dimensioni. Così come si ritiene necessario lo stimolo degli investimenti delle imprese mediante la più ampia utilizzazione del Fondo Centrale di Garanzia oltre ad una sua semplificazione operativa. Ciò col fine di orientare l’utilizzazione del Fondo come infrastruttura permanente nazionale per agevolare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese”.