I medici e gli infermieri dell’Arcispedale S. Maria, che arrivano quotidianamente da fuori città e sono oltre 2.000, hanno diritto ad un posto auto riservato e gratuito. Non è accettabile che per andare a lavorare questi operatori della sanità, ai quali l’intera comunità è riconoscente, debbano pagare un abbonamento che può arrivare fino a 180 euro all’anno per poter parcheggiare in prossimità dell’Arcispedale.

Medici e infermieri hanno maggior diritto ad un parcheggio riservato e gratuito di quanto ne abbiano i burocrati, spesso di nomina politica, che fanno parte della direzione amministrativa e sanitaria dell’Ospedale e dell’USL.

Eppure il direttore generale, il direttore sanitario e tutti coloro che fanno parte della direzione dell’Arcispedale possono parcheggiare gratuitamente all’interno dello stabile posto di fronte all’ospedale, in quanto in quell’area non sono previsti parcheggi a strisce blu. Siamo di fronte quindi ad un caso palese di discriminazione fra il personale che opera al Santa Maria.

Reggio Emilia oltretutto rappresenta un caso anomalo di ottusità amministrativa in quanto in altri ospedali come ad esempio Bologna il problema parcheggio gratuito e riservato per i medici e gli infermieri non si pone.

Appare altresì assurdo e demagogico il tentativo, compiuto dalla direzione dell’Ospedale e dall’Assessore Gandolfi, di contrapporre le esigenze di parcheggio dei cittadini utenti con quella dei dipendenti e dei residenti nell’area limitrofa.

In realtà tutta l’operazione dei parcheggi a pagamento nell’area ospedaliera, estesa a dismisura, sembra sia motivata dalla necessità del Comune di Reggio Emilia di fare cassa, sulla pelle dei malati, degli utenti e dei dipendenti dell’Arcispedale, forse per cercare di colmare, almeno in parte, l’enorme buco di bilancio che si è registrato in Act.

L’amministrazione comunale Delrio continua a trasformate i parcheggi gratuiti in parcheggi a pagamento, disattendendo le promesse della campagna elettorale del 2009. I reggiani hanno ormai compreso che i nostri amministratori sono bravi a parole ma non nei fatti.

 

Fabio Filippi