“Hanno votato oltre 7.000 lavoratori metalmeccanici modenesi e il 97% di loro ha detto NO al contratto nazionale dei metalmeccanici firmato il 5 dicembre scorso solo da Fim/Cisl e Uilm/Uil con Federmeccanica”.

Così Cesare Pizzolla segretario provinciale Fiom/Cgil Modena ha illustrato stamattina in conferenza stampa, i risultati del referendum promosso nelle scorse settimane dalla Fiom sul contratto separato, scegliendo un campione significativo per importanza, di 150 aziende modenesi con un totale di 13.078 addetti che applicano il contratto Federmeccanica.

Di questi lavoratori, 7.118 hanno di fatto votato dopo l’assemblea, e il 97,14% ha detto sì alla non applicazione dell’accordo nazionale firmato da Fim-Uilm con una secca bocciatura, dando altresì mandato alla Fiom/Cgil per aprire vertenze aziendali per applicare la “Carta Rivendicativa” Fiom su salario, democrazia e rappresentanza, orario, diritti e condizioni di lavoro.

“Mi preme sottolineare – ha aggiunto Pizzolla, che stamattina era in conferenza stampa con i nuovi componenti della segreteria Fiom modenese, Simone Selmi ed Erika Morselli – che la Fiom ha fatto votare oltre 7.000 lavoratori contro i 900 di Fim e Uilm e che il consenso ottenuto sulla nostra proposta va oltre i nostri iscritti nelle 150 aziende coinvolte”.

Il referendum è stato infatti rivolto a tutti i lavoratori, iscritti e non (gli iscritti alla Fiom sono 5.357 al 31.12.12). Lavoratori che si sono nettamente espressi contro l’accordo separato e che chiedono invece di aprire tavoli per fare accordi aziendali o territoriali per applicare le richieste della Carta Rivendicativa Fiom.

In sintesi, la Carta Rivendicativa prevede 5 punti: un aumento salario di 60 euro aggiuntivi all’aumento di 130 euro in 3 anni previsto nell’accordo Fim-Uilm e senza deroghe nell’erogazione delle tranche; la riduzione dell’orario come strumento per affrontare la crisi e contenere gli esuberi, invece dell’aumento di ore di straordinario (sino a 120 ore in più all’anno) previste nel accordo Fim-Uilm; il ripristino del ruolo di contrattazione dell’orario da parte delle Rsu (nell’accordo separato è previsto solo l’esame congiunto); la parità salariale e normativa a parità di lavoro e mansione (per arginare tutte le forme precarie e flessibili quali interinali, tempi determinati, finte Partita Iva, contratti a progetto); il ripristino del pagamento dei primi 3 giorni di malattia come diritto universale di tutti i lavoratori (nell’accordo separato è previsto il pagamento del 66% dopo il 4° certificato e del 50% dopo il 5° certificato in un anno); la validazione degli accordi con il voto di tutti i lavoratori e l’elezione delle Rsu in proporzione diretta ai voti ricevuti ed eliminando il “premio di minoranza” previsto dall’Accordo del 1993.

Forte del voto dei lavoratori metalmeccanici modenesi, la Fiom aprirà già da domani il confronto con 19 aziende metal meccaniche a cui ha inviato lettere raccomandate di incontro per chiedere l’applicazione della Carta Rivendicativa. Il campione delle prime 19 aziende, sulle 150 coinvolte nel referendum, vede nomi importanti quali Angelo Po, Goldoni, Annovi & Reverberi, CBM, Rossi Motoriduttori, Dinamic Oil, Glem Gas, Manitou, PM Group, Oil Steel, MVI, Gruppo CMS, Sitma, Fiori, Wam, Worgas, Tellure Rota, Italvibra, MeckTrack.

Di queste prime 19 aziende coinvolte, è già venuta risposta di disponibilità al confronto da 5/6 e nei prossimi giorni sarà sollecitato il confronto con tutte. E successivamente saranno man mano coinvolte le altre 131 aziende dove i lavoratori si sono espressi per non applicare il contratto separato, ma discutere invece le richieste Fiom.

“Il nostro obbiettivo – ha detto ancora Pizzolla – è di arrivare alla apertura di un negoziato regionale o nazionale. Un negoziato per la verità che a livello regionale era partito nelle settimane scorse e poi bruscamente interrotto dal veto di Confindustria nazionale che ha stoppato le 7 Confindustrie provinciali”.

“E’ evidente – ha concluso il segretario della Fiom/Cgil modenese – che se non avremo riscontri positivi, siamo pronti a mettere in campo il pacchetto di 4 ore di sciopero come deciso dal Comitato Centrale della Fiom riunito a Cervia lo scorso gennaio”.