corso-banquetingSi chiama banqueting ed è il termine inglese che indica la preparazione di cibi e bevande per banchetti in aziende, hotel, centri congressi, giardini, ville ecc. Per insegnare questa attività ha preso il via il 5 novembre 2012 un corso gestito dalla sede modenese di Irecoop Emilia-Romagna, l’ente di Confcooperative per la formazione professionale. L’azione formativa termina a metà aprile e si sviluppa per 300 ore (210 in aula e 90 di project work). Il corso rilascia il certificato di qualifica professionale di tecnico di servizi di sala; gli allievi sono dodici e provengono prevalentemente dalla cooperazione sociale. L’azione formativa, infatti, ha lo scopo di fornire competenze che consentano alle cooperative sociali di allargare il proprio campo di attività al di fuori dei servizi alla persona ed erogare in modo professionale la preparazione di cibi e l’organizzazione di banchetti. «Gli allievi hanno mostrato forti motivazioni – commenta Maria Catelli, responsabile della sede modenese di Irecoop – La possibilità di acquisire competenze nuove li ha entusiasmati e ha consentito loro di portare nelle cooperative di appartenenza una ventata di aria fresca e delle belle professionalità». Oltre alla preparazione dei tavoli, l’attività di banqueting comprende la presentazione dei cibi; per questo al corso è stato insegnato anche l’intaglio di frutta e verdura. «Abbiamo spalancato le porte della ristorazione a questi allievi molto curiosi e volenterosi – afferma Mauro Cerrina, uno dei docenti del corso – Siamo partiti dai cibi basilari, come il pane, e siamo arrivati a quelli più sofisticati e di tendenza, come il sushi. Abbiamo imparato a realizzare fiori intagliando frutta e verdura». Il corso forma i partecipanti anche sulla gestione economica e il budget degli eventi, l’organizzazione e allestimento degli spazi, la comunicazione con la clientela e la gestione dei flussi distributivi. Elisabetta Galli, una delle allieve, lavora in Domus Assistenza e ha trovato nel corso un’opportunità per approfondire la sua passione per la cucina. «I docenti – dice – non si sono limitati a trasmettere i trucchi del mestiere, ma ci hanno offerto anche spunti su come sviluppare attività lavorative autonome».