Il sisma che ha colpito il territorio modenese ha devastato in particolar modo il cuore dei paesi della Bassa: il patrimonio storico e architettonico è fortemente compromesso, quasi tutte le funzioni sono state delocalizzate in zone periferiche ed anche la rete commerciale e dei servizi è fortemente depauperata. A tutt’oggi si stima che molto meno della metà delle attività abbia potuto far ritorno nelle sedi originarie. Ragione per cui Confesercenti sostiene la necessità che i centri storici debbono ritornare ad essere il cuore pulsante della vita sociale ed economica di quei comuni. Per garantire in questo modo la custodia dei valori fondamentali della comunità e per continuare a rispecchiarne l’identità culturale. “Proprio perché le conseguenze del sisma rischiano di devastare anche molti aspetti della convivenza della nostra collettività, riteniamo fondamentale che questa sia la priorità da affrontare. I centri storici rappresentano i luoghi simbolo dell’identità del nostro territorio, per questo riteniamo – sostiene Confesercenti – che la ricostruzione possa e debba rappresentare una grande opportunità di innovazione e riqualificazione di queste aree rendendole più attrattive, più frequentate ed arricchite da un’offerta di funzioni integrate altamente innovative”.

“Ma per far rivivere il cuore di queste nostre città – continua l’Associazione – è necessario e doveroso uno sforzo convergente, da parte di Istituzioni locali e rappresentanze economiche e sociali in primo luogo, affinché i piani di ricostruzione siano progettati e predisposti in tempi brevi, ed allo stesso tempo siano frutto della partecipazione e dell’apporto dei diversi soggetti interessati. A partire da quelle rappresentanze di impresa che per storia e cultura, possono diventare soggetti propositivi sul ridisegno del centro storico in termini di spazi, di accesso e sosta, di funzioni innovative. A queste si potrà poi anche aggregare il nuovo consorzio dei costruttori modenesi costituito proprio per facilitare l’opera di ricostruzione dei privati. Si dovranno elaborare nuove idee e progetti sia per quanto riguarda l’offerta, sia in merito alle condizioni strutturali e di spazi occupabili, adeguando naturalmente a questi obiettivi gli strumenti urbanistici. Questo è il percorso che proponiamo. Siamo a ribadire però che, a tal senso, è preliminarmente necessario intervenire sull’insopportabile carico burocratico che sta rallentando pericolosamente la ricostruzione”.

“Ed in coerenza con ciò, riaffermiamo che i piani di ricostruzione devono essere supportati da strumenti leggeri ed efficienti che nascano dalla partecipazione e dal confronto con le rappresentanze economiche e sociali. Siamo consci che il processo di rinascita dei centri storici sarà molto complesso, occorre però partire con il piede giusto: è bene favorire il rientro degli operatori nei centri storici laddove gli insediamenti siano in comparti o strade in cui vi sia una presenza omogenea di imprese, non è invece opportuno incentivare il rientro in contesti difficilmente o assolutamente impraticabili laddove vi è prevalenza di cantieri ed edifici ancora transennati”, conclude Confesercenti.