Quinta_Mafia_ph_Chiara_Ferrin“Io appartengo alla ‘ndrangheta” dice con semplicità uno dei personaggi di “Quinta Mafia” lo spettacolo che Compagnia b a b y g a n g ha portato in Residenza al Teatro dei Segni di Modena nell’ambito di Trasparenze e che sarà mostrato al pubblico sotto forma di studio giovedì 18 aprile, ore 21.30.

La mafia c’è, esiste, si espande, prolifera e colpisce sempre di più il Paese, anche in territori finora considerati immuni, e lo fa senza clamore, nel quotidiano. La mafia al Nord, la sua evoluzione, l’impatto che ha sul territorio e il modo in cui colpisce le giovani generazioni sono i temi portanti di questo nuovo lavoro della compagnia milanese. “Quinta Mafia” è liberamente tratto dal romanzo-inchiesta “Alveare” di Giuseppe Catozzella, e racconta cos’è diventata la ‘ndrangheta al nord, lo fa smontando i luoghi comuni e mettendo al centro della storia non solo i “cattivi” bensì i nuovi “colpevoli”.

I protagonisti della vicenda sono giovani, quella nuova generazione che a differenza dei padri e dei nonni non usa più la lupara ma il computer, che non parla il dialetto, ma l’inglese, il francese, il tedesco per portare avanti gli affari, quella nuova generazione di impresari e politici che usa l’ideologia solo nel logo della bandiera.

Milano, centro del potere della ‘ndrangheta al nord, diventa nello spettacolo una periferia infinita, che potrebbe essere quella di qualunque città italiana.

La denuncia e la tragedia si uniscono in una storia che non vuole dare una facile chiave di lettura, ma essere da stimolo per immaginare soluzioni possibili, strade alternative per rompere gli schemi del silenzio, della paura e trovare la forza e il coraggio per nuove forme di riscatto.

Giovedì 18 aprile saranno presentati due atti dei tre che compongono il copione dello spettacolo – scritto da Carolina De La Calle Casanova in collaborazione con Vincenzo Costantino e Giuseppe Catozzella – e messo in scena dalla stessa Carolina De La Calle Casanova, Andrea Pinna, Marco Ripoldi, Valentina Scuderi, Libero Stelluti, Alexandre Vella.

“Il nostro, oltre ad essere un atto poetico – dice la regista Carolina De La Calle Casanova – vuole essere un atto civile, politico e sociale, dove il silenzio e la paura vanno sconfitti a colpi di poesia. Pensando alla mafia, pensiamo ai bambini, che devono aver paura dell’uomo nero, ma devono anche sapere come trovarlo e sconfiggerlo.

Nello spettacolo si attraversano diversi piani di lettura: quello del melodramma, dal momento in cui si racconta la storia d’amore tra due adolescenti, con una risoluzione, purtroppo, tragica; quello narrativo e informativo sulla ‘ndrangheta, dove l’interesse non è analizzare la storia della criminalità organizzata al nord, bensì rompere lo stereotipo del mafioso, mostrando l’uomo prima ancora dell’assassino o del criminale; ed infine, quello corale, dove gli attori incarnano diversi personaggi, offrendo un affresco contemporaneo di come la nostra società si rapporta alla mafia, nel bene e nel male. Non ci interessa alimentare la paura della gente, bensì la loro fantasia: un uomo decide immaginando realtà possibili, e la paura, oggi, dà soltanto spazio al silenzio.”

“Quinta mafia”

Giovedì 18 aprile ore 21.30

Teatro dei Segni, Modena

Nell’ambito di Trasparenze > Residenze

INGRESSO 4 €

 

Liberamente ispirato al romanzo-inchiesta “ALVEARE” sulla ‘ndrangheta

di Giuseppe Catozzella