rapina2-25-3-13L’11 aprile scorso, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Bologna, al termine di una serrata attività d’indagine, hanno tratto in arresto in esecuzione di fermo di indiziato di delitto emesso dal P.M., Dott. Ambrosino, tre malviventi italiani ritenuti i responsabili del tentativo di rapina a mano armata perpetrato il 23 marzo scorso ai danni della gioielleria “Pezzoli” di via Dagnini 13 a Bologna. I tre, D.F. 32enne, C.L. 40enne e C.C. 32enne, tutti nati e residenti a Brindisi, sono stati fermati nell’ambito di un’operazione coordinata scattata a Bologna, Brindisi e Rimini, con la collaborazione dei locali Comandi dell’Arma.

Il provvedimento restrittivo è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Bologna in accoglimento delle risultanze investigative prodotte dai militari del Nucleo Investigativo di Bologna, che hanno permesso di raccogliere incontrovertibili elementi di responsabilità a carico dei tre soggetti, di cui solo uno (C.C.) con precedenti di polizia.

Sembra che i tre siano venuti a Bologna direttamente dalla Puglia per portare a termine il colpo, confidando nel fatto di essere perfettamente sconosciuti in questo territorio. Purtroppo per loro, i filmati delle telecamere interne al negozio e la preziosa testimonianza di un passante, che li ha notati fuggire a piedi in via Gigli e salire a bordo di una Kia Sorento bianca regolarmente parcheggiata in quella strada, hanno giocato contro di loro.

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Grazie ad alcuni numeri di targa, gli investigatori sono infatti riusciti a risalire all’intestatario del veicolo: un auto rivenditore di San Vito dei Normanni (BR), dal quale – solo qualche giorno prima – il mezzo era stato acquistato da C.L., ma ancora in fase di definizione del passaggio di proprietà. Le immagini del sistema di videosorveglianza, che li ha ripresi a volto scoperto mentre rapinavano la gioielleria, hanno infine consentito di incastrare definitivamente C.L. e gli altri due suoi complici.

Nello specifico C.L. e D.F. sono entrati nella gioielleria e, dopo aver minacciato con delle pistole i due titolari (una coppia di coniugi settantenni), tentavano di impossessarsi dei preziosi contenuti nella cassaforte desistendo solo a seguito dell’attivazione del sistema d’allarme da parte del titolare, che ha peraltro bloccato la porta d’ingresso. Tale evento provocava la violenta reazione di C.L. che si è avventato barbaramente contro l’anziano commerciante, colpendolo ripetutamente col calcio della pistola sino ad indurlo a sbloccare l’uscita per consentire loro la fuga. Tutto ciò è avvenuto nel giro di pochi minuti, sotto il vigile controllo del terzo complice, rimasto sull’uscio del negozio facendo da “palo”.

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Le vittime hanno inoltre riferito che i due rapinatori, solo qualche giorno prima, erano già entrati nel negozio con la scusa di voler acquistare un anello, ma non procedendo poi all’acquisto.

I malviventi sono stati così associati presso le case circondariali di Bologna, Rimini e Brindisi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria inquirente.