lavoro_2Una provincia che cresce dal punto di vista demografico (+ 35 mila residenti in 5 anni) soprattutto sul fronte immigrazione (quasi 100 mila gli stranieri residenti) ma continua a perdere aziende – 500 quelle che hanno cessato l’attività nel corso del 2012 – e posti di lavoro: quasi 15 mila in meno dal 2007 all’inizio del 2013. Con una vera e propria emergenza nel settore costruzioni, che nel triennio 2010/2012 ha visto diminuire gli occupati di 4.500 unità, con un calo del 27 per cento delle ore lavorate pagate.

Il dato più eclatante, per l’economia modenese, è quello relativo alla cassa integrazione: in 5 anni, dal 2007 al 2012, i vari settori produttivi vi hanno fatto ricorso per oltre 75 milioni di ore: una cifra che si stima corrisponda ad almeno mezzo miliardo di euro di retribuzioni che sono andate perse.

Si parte da questi dati, che fotografano la trasformazione del territorio modenese, nel seminario “Guardare oltre la crisi” promosso dalla Provincia di Modena e in programma giovedì 18 aprile dalle ore 14,30 nella sala riunioni al primo piano della Facoltà di Giurisprudenza, in via San Geminiano 3 a Modena. Ad aprire i lavori sarà il presidente della Provincia Emilio Sabattini. Seguiranno gli interventi di Luigi Odorici, amministratore delegato della Banca Popolare dell’Emilia Romagna; del presidente della Camera di commercio Maurizio Torreggiani, del segretario della Cisl Modena William Ballotta, dell’imprenditrice Giuliana Gavioli (responsabile Risorse umane B Braun Mirandola) e Andrea Landi della Facoltà di Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Le conclusioni di Patrizio Bianchi, assessore regionale alla Scuola, Formazione professionale e Lavoro. Coordina Francesco Ori, assessore al Lavoro e Formazione della Provincia di Modena.

«La crisi economica e l’emergenza-terremoto hanno modificato in modo profondo lo scenario economico e sociale – spiega Sabattini – come dimostrano i principali indicatori economici. Ed è dall’analisi di questi dati che dobbiamo partire per trovare nuovi modelli, visto che quelli attuali, a cominciare dal welfare, non rispondono più alle esigenze perché fondati sulla crescita e lo sviluppo, sulla ricchezza, mentre oggi, al contrario, dobbiamo fare i conti con la povertà».

Altri numeri che raccontano le difficoltà del sistema-Modena sono quelli relativi ad atti giudiziari: nei primi tre mesi del 2013 i fallimenti sono stati 48, quasi un terzo del totale registrato nel corso del 2012 (160). Andamento in crescita anche per i concordati preventivi: già 20 quelli presentati nel primo trimestre, contro i 53 dell’anno scorso. Le esecuzioni immobiliari evase, che sono state 474 nel 2012, nei primi mesi di quest’anno sono già 113, e altri 2.675 sono pendenti.