Cesare-PizzollaL’incontro tra Fiom e Confindustria di oggi è la risposta più concreta e immediata alle polemiche aperte dalla Fim/Cisl di Modena che pretenderebbe che Confindustria non aprisse il confronto con la Fiom.

Le dichiarazioni del segretario Fim/Cisl Mattiello, apparse nei giorni scorsi sulla stampa locale, sono sconcertanti e poco rispettose del voto degli oltre 7.500 metalmeccanici modenesi che si sono espressi a favore della Carta rivendicativa Fiom e contro l’accordo del 5 dicembre scorso siglato solo da Fim e Uilm.

Mi domando: se sono pochi 7.500 votanti, cosa sono i 900 iscritti consultati da Fim e Uilm?!!

Invece che limitarsi a contestare le dimensioni del consenso avuto dalla Fiom, sarebbe più opportuno che la Fim tornasse nelle fabbriche a confrontarsi in assemblea con i lavoratori toccando con mano il dissenso, sia verso la poca democrazia che verso i contenuti dell’accordo del 5 dicembre 2012.

E’ impensabile che un’organizzazione sindacale, qualsiasi essa sia, possa minimizzare un’ampia consultazione democratica fra oltre 13.000 metalmeccanici di 156 aziende modenesi (oltre il 30% dei quali non iscritti alla Fiom e qualcuno iscritto anche alla Fim/Cisl)!

Questo purtroppo conferma quanto di poco democratico ci sia nell’organizzazione di Mattiello.

Inopportuno anche il momento dell’attacco alla Fiom e ai lavoratori: ovvero alla vigilia del 1° Maggio dove i lavoratori hanno festeggiato in modo unitario !

Inoltre, quando il segretario della Fim critiche le nostre richieste di aumenti salariali sembra dimenticarsi che in questo momento di crisi, oltre ai problemi di competitività delle imprese, esiste anche un problema di potere d’acquisto delle retribuzioni che spetta proprio al sindacato difendere e a cui il contratto siglato da Fim e Uilm dà risposte insufficienti!

Penso che l’accordo che si sta definendo a livello nazionale tra Cgil Cisl Uil e Confindustria sulle regole per la democrazia e rappresentanza sindacale, sia anche frutto del contributo delle iniziative e delle rivendicazioni dei lavoratori metalmeccanici, a cominciare dal voto certificato dei lavoratori per l’approvazione dei contratti.