Presentato nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale il Bilancio di Previsione per l’anno 2013.

“Sempre più difficile gestire il Bilancio del comune- spiega il Sindaco Francesco Lamandini- in un contesto complesso di grande crisi. I trasferimenti statali nel 2013, rispetto al 2010, sono diminuiti di 1.253.000 euro, con il patto di stabilità che ci ‘congela’ 1.055.000 euro nelle casse comunali, senza poterli utilizzare per fare investimenti sul territorio. Il bilancio 2013 che saremo chiamati ad approvare è assieme il più rigido degli ultimi anni (patto di stabilità, pressione fiscale, turn over del personale, oneri di urbanizzazione, etc.), quello nel quale si concentrano tutti i tagli degli ultimi 4 anni e quello con più incognite (TARES, IMU) nel pieno della peggiore crisi economica dal dopoguerra. Insomma la ‘tempesta perfetta’. Un momento eccezionale in cui si sommano tutte le azioni verso un punto preciso.

In un paese normale il Ministero dell’Economia mette in condizione i Comuni di approvare i bilanci preventivi a dicembre. In un paese normale il Ministero delle Finanze utilizza i propri strumenti per incassare le tasse e lascia ai Comuni la gestione delle tasse locali.

In un paese normale non si obbliga il Sindaco di un comune virtuoso a scegliere se mantenere i servizi per la scuola e il sociale o la fiera di San Giovanni. In un Paese normale non si obbliga un Comune virtuoso a rinunciare alle manutenzioni di strade e scuole perché deve estinguere altri mutui. In un Paese normale non si obbliga un Comune che ha scelto per il proprio futuro il turismo enogastronomico e archeologico a indebolire il settore Cultura e Turismo. Il bilancio di previsione 2013 dei Comuni non sarà un bilancio normale, ma un tentativo, per approssimazione, di indovinare i numeri che hanno in mente al Ministero dell’Economia”.

“Si tratta infatti di un bilancio da definire con troppe incognite all’orizzonte- prosegue Lamandini- il destino della Tares? La restituzione dell’IMU? Ma poi se ci sarà la restituzione dell’IMU le risorse che verranno a mancare ai comuni dove si troveranno? Noi la nostra parte l’abbiamo sempre fatta, ma il contesto in cui i Sindaci si trovano a lavorare è troppo nebuloso. Il nostro Comune non si è mai tirato indietro rispetto ai tagli ed ai sacrifici: la spesa corrente nel 2013 ammonta a 7.230.000 euro con una riduzione di 1.288.000 euro rispetto al 2009; la spesa del personale di Spilamberto si è ridotta e si ridurrà nel 2013 per due pensionamenti e due mobilità non sostituite nel 2013 mentre l’Unione ha avuto una riduzione del personale del 5% dal 2006 al 2011. Anche l’indebitamento si è ridotto del 55%. Si è passati da 8.754.000 euro nel 2004 a 3.963.000 nel 2013. L’incidenza degli interessi passivi nel 2013 è dell’1.8% a fronte di disposizioni normative che prevedono per il 2014 una incidenza massima del 4%”.

“Questi sono senz’altro elementi di virtuosità, ma di cui nessuno ha mai tenuto conto. A fronte di un bilancio sano noi continuiamo a non poter fare investimenti, a non poter assumere, a non poter fare scelte per il nostro territorio. Le amministrazioni locali sono state svuotate, non hanno più l’autonomia per fare scelte. In questi anni i Governi che si sono succeduti hanno soltanto mirato ad indebolire e distruggere le reti di enti che sono più vicini ai cittadini”.

“Per quanto riguarda le tariffe e le rette non sono previsti incrementi, con eventuale eccezione della retta massima del nido e quella del post scuola. Un sistema che quindi regge, con rette in media provinciale e una qualità buona/ottima. E anche questo è frutto senz’altro di numerosi sforzi”.

“Nel 2013 dal punto di vista degli investimenti (tutti rigorosamente frutto di accordi con altri enti e/o soggetti privati)- vorrei ricordare: ripresa lavori per il nuovo poliambulatorio nell’ex coop; avvio cantiere del tecnopolo; prosecuzione della collaborazione con Hera per raggiungere la raccolta differenziata al 65%; completamento della nuova strada Macchioni e realizzazione rotatoria sulla tangenziale con la chiusura di via Ghiarole; inizio lavori per il nuovo canile; proseguimento dei lavori di ristrutturazione della Rocca, in particolare per l’area nord; ristrutturazione 5-7 appartamenti con ACER. Inoltre va ricordata la trasformazione dell’attuale poliambulatorio in allargamento delle scuole elementari e medie (progetto da realizzare con l’Unione Terre di Castelli) e l’obiettivo di portare avanti il PSC, un percorso ambizioso ed importante per ridisegnare alcune scelte strategiche per l’Unione terre di Castelli”.

“Nonostante tutto- conclude Lamandini- ripongo un certo ottimismo nel nuovo Governo Letta, in particolare, oltre allo stesso presidente del Consiglio, penso ad alcuni ministri chiave per gli Enti Locali come i due sindaci Zanonato (Padova) e Del Rio (Reggio Emilia). E giudico strategica anche la scelta modenese di Cecilie Kyenge all’integrazione. Spero che si possano fare finalmente scelte oculate che possano davvero portare di nuovo il nostro paese a crescere”.