antonio_finelli_2La sospensione della rata di giugno dell’Imu rischia di non produrre alcun effetto per le oltre 900 famiglie modenesi a basso reddito (40 mila in tutta Italia) che vivono in affitto in alloggi di proprietà delle cooperative a proprietà indivisa. Lo afferma Unicapi, la principale cooperativa modenese d’abitazione a proprietà indivisa, ricordando che l’ambiguità irrisolta di una norma contenuta nella legge 214/2011 non riconosce ai suoi alloggi l’aliquota di prima casa e costringe gli assegnatari al pagamento dell’imposta. «Governo e Parlamento dovrebbero sapere che gli immobili destinati ad alloggi in godimento, e le cooperative edilizie loro proprietarie, svolgono una funzione di interesse generale, garantendo qualità urbana e senso di comunità a interi quartieri», dichiara Antonio Finelli, presidente di Unicapi. In passato, a partire dal decreto legislativo 504/1992 istitutivo dell’Ici, il legislatore – riconoscendo la particolare natura e la funzione sociale svolta dalle cooperative edilizie a proprietà indivisa e mista che, mantenendone la proprietà, assegnano ai soci le abitazioni con contratti di affitto permanente o di lunga durata – ha costantemente esteso a esse il regime fiscale dettato per le “prime case” di proprietà delle persone fisiche: in particolare un’aliquota agevolata e le relative detrazioni. Più di recente l’assimilazione è stata confermata dal D.L. n. 93/2008, che ha concesso alle cooperative l’esenzione dall’Ici disposta per l’abitazione principale delle persone fisiche. Nel 2011 l’art. 13 della legge 214, introducendo l’Imu in sostituzione dell’Ici e stabilendo la sua applicazione anche alle abitazioni principali, ha esteso il beneficio della detrazione prevista per l’abitazione principale anche agli alloggi locati da cooperative indivise e Iacp, ma non ha riconosciuto esplicitamente l’aliquota “prima casa” agli alloggi stessi. «Questo ha comportato per le cooperative, e per le famiglie in affitto, il pagamento di aliquote non “prima casa”. Per questo facciamo nostro l’invito rivolto al Governo dalle principali associazioni nazionali di rappresentanza della cooperazione di abitanti aderenti a Confcooperative, Legacoop e Agci, a porre rapidamente rimedio a questo problema in un momento in cui – conclude Finelli – è assolutamente necessario alleggerire il carico fiscale sulle famiglie più deboli».