NoicontrolemafieAppalti pubblici, trasporto privato, controlli sul territorio. Sono solo alcuni degli ambiti in cui gli enti locali operano ogni giorno, e in cui sono chiamati a vigilare per contrastare eventuali infiltrazioni mafiose. Di questo si è parlato stamattina nel corso del primo appuntamento di “Noicontrolemafie”, terza edizione della Festa della legalità che si è aperta in una gremita Sala del Consiglio provinciale con un incontro sul tema “Contrasto alle mafie: le azioni degli enti locali reggiani”.

Indicativi i dati emersi nel corso dell’intervento della presidente Sonia Masini: nel trasporto privato la Provincia di Reggio Emilia ha chiesto tra il 2008 e il 2012 oltre 6.000 certificati del casellario giudiziale e certificazioni antimafia, d’ufficio sono state cancellate qualcosa come 1.520 imprese di trasporti per mancanza dei requisiti di legge o per inattività.

Da gennaio 2011 a maggio 2013 la Provincia ha indetto 11 gare di appalto, per un importo totale complessivo di base d’asta pari a 35 milioni e mezzo. Per tutti gli appalti è stata richiesta la certificazione antimafia, richiesta che ha coinvolto tutte le imprese della filiera che realizzeranno le opere, i lavori, i movimenti terra, i noli, i trasporti, i servizi di guardiania. Non solo, è stato attivato anche il portale degli appalti di opere pubbliche, che permette di avere sotto controllo in tempo reale la situazione degli appalti, cui hanno aderito tutte le stazioni appaltanti.

Queste sono solo alcune delle attività messe in campo dalla Provincia di Reggio Emilia per combattere le infiltrazioni mafiose, frutto di un lavoro che ha visto in prima linea dirigenti e personale: “Dobbiamo ripristinare le condizioni di piena legalità. Purtroppo stiamo vedendo un intreccio tra chi risiede qui da tempo e chi è arrivato per delinquere. I modelli mafiosi si stanno diffondendo in modo preoccupante. Queste forze negative dal sud si sono allargate al nord Italia e all’estero – ha dichiarato la presidente Sonia Masini -Non credevo possibile che imprese originarie di Reggio Emilia, di reggiani, potessero essere colpite da interdittive prefettizie e indicate come infiltrate. Dobbiamo capire questo fenomeno, dov’è che si è rotto quell’argine che avevamo nelle nostre coscienze. Si tratta non solo di reagire, ma anche capire che cosa dobbiamo fare. Perché un’impresa colpita da un’interdittiva antimafia deve smettere di lavorare solo in quel cantiere, ma può lavorare in altre situazioni? Noi, come amministratori, non possiamo impedirlo. Qualcuno ci deve aiutare a capire dove si tratta di legittima vigilanza e dove invece si scivola in un eccesso di controllo”.

L’incontro di questa mattina è stato aperto da un saluto di Gianluca Chierici, presidente del Consiglio provinciale, che ha affermato come “la lotta alle mafie non è cosa da operatori solitari, le cose si possono cambiare solo facendo rete, parlando a nome di un ‘noi’ collettivo, senza confini territoriali e senza bandiere di partito, in cui la memoria si faccia prossimità fra persone in carne e ossa, perché la prima dimensione della giustizia è l’accoglienza, il rispetto, la vicinanza. Nel nostro Paese occorre un nuovo Rinascimento, fatto dalle persone che hanno voglia di riappropriarsi dei loro diritti, e che dalla politica pretendono soluzioni e non parole – ha aggiunto Chierici – La lotta alla mafia non si può più fare con i proclami, ma con il sostegno alle famiglie, i servizi ai territori, le politiche per il lavoro, la lotta contro il gioco d’azzardo, la legge contro la corruzione, l’accoglienza dei profughi del nord Africa per non farne manodopera della criminalità, la prevenzione dei reati, anziché la loro rincorsa, che costa molto di più. Il vero cambiamento ha bisogno di ciascuno di noi in prima persona, di fatti concreti e della coesione dell’intero Paese, partendo dalla presa di coscienza dei problemi reali e da una riflessione culturale collettiva senza infingimenti e stereotipi, rivolta principalmente alle giovani generazioni”.

Antonio Nicaso, direttore scientifico della Festa della legalità, con il suo intervento ha concluso i lavori della mattinata: “La mafia si adegua al territorio in cui si insedia. – ha spiegato – Se noi prendiamo in considerazione le indagini svolte in regioni diverse tocchiamo con mano questa verità. La ‘ndrangheta in Valle d’Aosta taglieggia solo imprenditori di origine calabrese, non è riuscita a colpire il tessuto economico locale. In Piemonte, Liguria e Lombardia invece è riuscita a taglieggiare anche imprese non calabresi, lo dicono le inchieste giudiziarie. E ci dicono anche che non esistono discriminazioni ideologiche. In Emilia non ci sono consigli sciolti per infiltrazione mafiosa, come invece è accaduto in Lombardia o in Piemonte. Noi, però, abbiamo visto a partire dal 2008 infiltrazioni nel settore degli autotrasporti, una particolare attenzione per l’eolico e il fotovoltaico. L’affermazione sul territorio coincide in genere con il diventare “utile”. La ‘ndrangheta si è fermata nel momento in cui ha fornito manodopera a basso costo nel settore dell’edilizia. Se qui, ancora, non sono riusciti ad infiltrarsi nelle amministrazioni è perché è stato fatto un buon lavoro, ma non bisogna abbassare la guardia, perché questo è un momento delicato, un momento di crisi. La promessa di voto non avviene per soldi, ma avviene spesso in cambio di utilità. Una politica forte non può che indebolire le mafie, è fondamentale fare rete perché le mafie hanno paura di chi fa rumore, si muovono sfruttando silenzio e paure. E dobbiamo fare scelte: dire no a chi vuole costruire ancora quando ci sono migliaia di appartamenti invenduti; dire no a un centro commerciale che nasce dove già ce ne sono altri, perché non si crea occupazione, in quel caso chi apre non ha bisogno di guadagnare, ma finirà per strangolare gli altri”.

Giovani protagonisti della seconda giornata di Noicontrolemafie 2013

Domani, martedì 14 maggio, nell’Aula magna dell’Università in viale Allegri, si affronterà per l’intera mattinata il tema “I giovani a scuola di legalità”. Ai lavori, coordinati dal direttore scientifico della Festa della legalità Antonio Nicaso, parteciperà anche la presidente della Biblioteca-archivio “Piero Calamandrei” di Montepulciano, Silvia Calamandrei, nipote del costituente e giurista a cui la giornata è dedicata. Dopo i saluti di Luigi Grasselli, prorettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, della presidente della Provincia Sonia Masini e di Emma Davoli, presidente del Consorzio Oscar Romero, la mattinata si articolerà in due distinti momenti.

A partire dalle 9 voci ed esperienze diverse si incontreranno sul tema “Disagio, bullismo o mafia”. Al dibattito – che sarà coordinato da Antonio Nicaso e verrà concluso alle 10.45 dall’assessore provinciale all’Istruzione Ilenia Malavasi – parteciperanno Laura Artioli della Cooperativa di Prevenzione sociale (Cps), Nicola Barbieri, professore di Storia della pedagogia del Dipartimento di Educazione e Scienze umane dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Annamaria Agosti della Cooperativa Arcobaleno e Susanna Pietralunga, professore di Sociologia della devianza e del mutamento sociale di Unimore.

Dalle 11 alle 13.15, sempre in Aula magna, la curatrice scientifica del progetto Regole e democrazia contro le mafie, Rosa Frammartino, introdurrà invece il convegno “Legalità & democrazia partecipativa: per una didattica di conoscenza e prevenzione”. Interverranno Anna Silvestris, dirigente scolastico del liceo Morandi di Finale Emilia (Mo); lo scrittore, attore e autore teatrale Alessandro Gallo; Rossella Guberti, docente del liceo Matilde di Canossa di Reggio Emilia; Andrea Iovino, direttore Bimed; concluderà i lavori Nicola Barbieri di Unimore.

Sempre domani mattina nell’Aula magna del liceo Spallanzani iniziativa dedicata a Paolo Borsellino riservata agli studenti della scuola media Manzoni di Reggio Emilia: il giudice del Tribunale di Palermo Mario Conte e il giornalista di Skysport Flavio Tranquillo presenteranno ai ragazzi il loro libro “I dieci passi: piccolo breviario della legalità” (introduce Giliana Galloni, dirigente dell’Istituto compresivo Manzoni, conduce Francesca Chilloni, giornalista).

Nel pomeriggio, ancora all’Università di viale Allegri (ma nell’Aula 2 al primo piano), dalle 15 alle 18 in collaborazione con la Biblioteca Unimore è in programma una tappa della Staffetta di scrittura creativa (Bimed). Interverranno Dino Giovannini, professore ordinario di Psicologia sociale e direttore scientifico della Biblioteca interdipartimentale Unimore; Francesco Maltese, assessore alla Cultura e al Turismo di Moncalieri (To); Silvia Menabue, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale per le province di Reggio e Modena. Gli studenti “scrittori” incontreranno gli autori degli incipit narrativi Cristina Zagarìa, Antonio Nicaso, Nicola Gratteri, Mario Conte, Flavio Tranquillo, Alessandro Gallo. Durante l’incontro, che sarà condotto dal direttore Andrea Iovino, Bimed presenterà il progetto Dizionario della legalità, ideato dallo stesso di Iovino con la cura scientifica di Antonio Nicaso e Marcello Ravveduto.

Chiuderà, in serata, al teatro Herberia in piazza Gramsci a Rubiera (ore 21) il Laboratorio di teatro civile “Diritti e legalità in scena”, a cura di Alessandro Gallo e Maria Cristina Sarò dell’Associazione Caracò, con gli studenti di Reggio Emilia, Finale Emilia e Casalecchio di Reno: previsti i saluti del sindaco di Rubiera Lorena Baccarani e dell’assessore provinciale all’Istruzione Ilenia Malavasi, conduce Riccardo Pelli di Cortocircuito.