“La Regione Emilia-Romagna non attribuisce budget alle singole case di cura accreditate, né compra prestazioni da un ospedale privato piuttosto che da un altro. Tutto ciò è falso, oltre che gravemente diffamatorio. Ma di questo, chi ci ha rivolto queste irricevibili accuse, risponderà nelle sedi opportune. Attendiamo di prendere visione dell’esposto e ci riserviamo ogni iniziativa a tutela delle nostre persone e dell’Amministrazione regionale, rispetto a rilievi che ci appaiono diffamatori e calunniosi”.

Così risponde Carlo Lusenti, assessore regionale alle Politiche per la salute, alle accuse che sarebbero state lanciate da Hesperia Hospital riguardo a presunte irregolarità nelle erogazioni dei fondi alle case di cura convenzionate.

“Le nostre procedure – spiega Lusenti – sono chiare e trasparenti: esiste un budget complessivo stanziato dalla Regione, che viene definito per tipologia di prestazioni da produrre in base al fabbisogno”.

E’ dal 1996 che la Regione, con l’avvio del regime di accreditamento istituzionale e del sistema degli accordi di fornitura, stipula accordi con gli ospedali privati attraverso un accordo quadro (l’ultimo, per il triennio 2013-14-15, è stato siglato lo scorso 5 febbraio), in base alla valutazione del fabbisogno espresso dalla popolazione assistita, alla programmazione regionale e al ruolo svolto dal pubblico. La Regione fissa di volta in volta i volumi di attività e il corrispondente tetto massimo di spesa da assegnare alla compagine dei produttori privati accreditati che, dal 1998, per le prestazioni ad alta specialità sono Hesperia Hospital, Salus Hospital, Maria Cecilia Hospital, Villa Torri Hospital. La suddivisione a carico delle singole strutture viene definita nell’ambito dell’Aiop (Associazione italiana ospedalità privata), che effettua monitoraggi trimestrali su produzione e fatturato.

“Mai sono state acquistate prestazioni dai singoli erogatori definendo un budget di struttura – ribadisce Lusenti – , così come mai è stato assegnato un budget a ciascun territorio provinciale. E’ incomprensibile, quindi, il rimando a sospette assegnazioni di struttura. Inoltre i dati citati da Hesperia sugli interventi erogati dalle altre strutture non corrispondono assolutamente con il totale delle prestazioni acquistate dalla Regione”.

Infine, “è ingiusto – conclude Lusenti – accusare la Regione di essere rimasta in silenzio di fronte alle contestazioni mosse da Hesperia: da febbraio a oggi ci sono stati scambi formali di lettere e incontri con i nostri tecnici e il direttore generale”.