Nella seduta di ieri, il Consiglio provinciale ha adottato le Misure Specifiche di Conservazione per ciascuno dei 25 Siti Natura 2000 di propria competenza, ha approvato 14 Piani di Gestione per quei Siti caratterizzati da maggiore complessità gestionale ed ha espresso l’intesa relativamente alle misure gestionali elaborate dagli altri Enti di Gestione dei Siti condivisi.

La delibera è stata approvata con 20 voti favorevoli (Pd, Gruppo Misto, Tartarini-Scelta Civica, Maenza-Pdl) e 10 voti astenuti (Finotti e Mainardi Fi-Pdl, Sabbioni e Guidotti-Scelta Civica, Udc, Leporati e Rubini-Pdl, Lega Nord).

La gestione dei siti della Rete Natura 2000 avviene attraverso specifici strumenti individuati dalla normativa comunitaria: le Misure Specifiche di Conservazione e i Piani di Gestione dei siti. Gli Enti gestori, Parchi e Province, sono dunque chiamati ad emanare e attuare tali strumenti. La Provincia di Bologna, sulla base di uno specifico bando emanato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 – Misura 323 “Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale”, ha ottenuto una finanziamento di 200 mila euro per elaborare 38 “progetti”: 25 Misure Specifiche di Conservazione e 13 Piani di Gestione (i Piani di gestione finanziati sono 13 mentre quelli approvati sono 14 in quanto uno è stato elaborato da un Ente Gestore con cui la Provincia condivide il Sito). Le azioni previste mirano in particolare al mantenimento e ripristino della biodiversità, alla conservazione degli habitat, e all’individuazione delle loro principali minacce.

La Rete Natura 2000 è la strategia europea per la conservazione della biodiversità e per lo sviluppo sostenibile ed è costituita da Siti caratterizzati da habitat naturali o seminaturali e da specie di fauna, di flora o di vegetazione ormai sempre più rari e minacciati a livello comunitario e, per questo motivo, tutelati dalle Direttive europee per la salvaguardia della biodiversità. Questi siti vengono definiti SIC “Siti d’Interesse Comunitario” quando sono caratterizzati dalla presenza di habitat o di specie rare e minacciate, oppure ZPS, “Zone di Protezione Speciale” quando rivestono particolare rilievo per l’avifauna selvatica migratrice tutelata a livello europeo.

La principale novità della Rete Natura 2000 è l’aver riconosciuto che la tutela appropriata per tale patrimonio ambientale non debba essere una tutela passiva basata su divieti di carattere burocratico, ma, al contrario, su una gestione attiva e partecipata del territorio, principio particolarmente importante per quello della Provincia di Bologna, nel quale le attività agricole tradizionali hanno modellato una realtà di grande ricchezza in termini non solo di biodiversità, ma anche di storia, cultura e tradizioni.