Il modo in cui la maggior parte delle persone percepisce la propria età è radicalmente cambiato. Ormoni sintetici, vitamine polivalenti, creme rivitalizzanti, cure miracolose promettono l’eterna giovinezza che già Goethe alla fine del ’700 descriveva così bene nel suo Faust, uno dei personaggi più belli e psicologicamente complessi della letteratura europea.

Oggi si parla di “amortalità” per descrivere l’incongruenza tra stato anagrafico ed età reale avvertita e “Amortalità: piacere e pericoli di vivere senza età” è il titolo della conferenza aperta al pubblico che si terrà mercoledì 26 febbraio alle ore 19.30, presso l’Hotel President a Correggio (via Don Minzoni 59) organizzata dai Lions Club Correggio “Antonio Allegri” e Fabbrico “Rocca Falcona”. Quando si può dire che diventiamo vecchi? E’ possibile ignorare l’idea della vecchiaia? Oggi è diventato un obbligo prevenire e combattere il decadimento, le età diventano sempre più labili e per gli “amortali” parlare di età è fuori luogo, l’idea della morte è lontanissima.

Il dottor Gianfranco Marchesi – noto esperto di neuroestetica, medico specialista in neurologia, psichiatria e fisiatria ortopedica, dirigente dell’Unità Operativa Area Nord Ausl di Reggio Emilia presso l’Ospedale di Guastalla dove si occupa della diagnosi e cura delle malattie neurode¬generative centrali e periferiche – e il dottor Giansecondo Mazzoli – didatta della Società italiana di Psicologia individuale nonché docente, direttore e responsabile didattico della sede di Reggio Emilia della Scuola Adleriana di Psicoterapia di Torino e segretario generale dell’IAIP (International Association of Individual Psychology), spiegheranno, da un punto di vista medico, scientifico e psicologico, i segni e i segnali del nostro corpo per affrontare al meglio una delle fasi più delicate della vita di moltissimi uomini e donne divisi tra l’età effettiva e quella percepita.

Un modo di vivere e di sentire sempre più comune che sta creando conseguenze impreviste e imprevedibili sulla società in cui bambini adolescenti e adolescenti adulti, in uno scambio senza tempo di esperienza e di conoscenza, continuano a inseguire aspirazioni e progetti. Perché gli amortali sono così: fondamentalmente veri amanti della vita.