“Basta Polemiche, c’è un emergenza lavoro, ed un rischio povertà, enorme. I lavoratori impegnati nel settore edile a Bologna sono passati dai circa 23000 del 2008 agli attuali 10000 circa. Le 13000 famiglie il cui reddito derivava dagli ammortizzatori anche in deroga, ed oggi non più finanziati, sono ormai sulla soglia della povertà. La politica deve dedicarsi a rilanciare il volano dell’economia che è da sempre il settore edile” – così Giuliano Zignani (Seg. Generale UIL), Antonio Cuppone (Seg. Generale Feneal Uil ER) e Riccardo Galasso (Seg. Generale Feneal Uil Bologna).
“La politica dell’indecisione ha già fatto perdere alla città di Bologna l’occasione della Metropolitana, che avrebbe reso la città, semplicemente moderna, cogliendo l’occasione economica di concentrare in se i centinaia di milioni di euro persi ed assegnati ad altre città.
Ora c’è la questione del passante autostradale a nord, discussione ventennale che aveva trovato una sua definizione, oggi nuovamente aperta; anche qui corriamo il rischio di fare slittare troppo i tempi della cantierizzazione dell’opera e dei posti di lavoro che ne deriverebbero. C’è bisogno che la politica non ostacoli ma agevoli il rilancio del paese attraverso le opere, creando lavoro e l’ ammodernamento del sistema della viabilità in una città da sempre snodo cruciale d’italia. Dalla nostra recente tavola rotonda “Edilizia Infrastrutture & Sviluppo“ – concludono Zignani, Cuppone e Galasso – è emersa con chiarezza la volontà politica della regione di fare il Passante, e noi siamo d’accordo, ma c’è bisogno di accelerare sui passaggi necessari”.