La conferma dello stralcio di sette aree F (ad Attrezzature generali) dall’elenco delle zone ammesse all’applicazione del meccanismo perequativo, per una stima di circa 1.200 alloggi in meno, l’ok definitivo a 76 richieste di varianti di privati cittadini, accolte totalmente o parzialmente, e a venti accordi perequativi per trasformazioni urbanistiche su aree di proprietà privata in vari quartieri del territorio comunale (escluso il centro storico), l’apposizione di vincoli espropriativi al fine di realizzare una serie di opere pubbliche, l’allineamento a provvedimenti e normative sovraordinate, e aggiornamenti cartografici e normativi.

Sono i principali contenuti della Variante al Piano operativo comunale (Poc) e al Regolamento urbanistico edilizio (Rue) già adottata a dicembre 2013 e di nuovo in Consiglio oggi, giovedì 7 maggio, per l’approvazione definitiva. Illustrando la delibera, l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli ha sottolineato come la variante sia “un atto di manutenzione, non certo una variante che stravolge il Psc: si tratta di modesti interventi sul patrimonio edilizio esistente o lotti residui nel tessuto urbano di completamento e in molti casi riguardano interventi in corso di esecuzione. La migliore risposta a chi ci accusa di cementificare – ha proseguito – è che con la variante si completa il percorso avviato dello stralcio di sette aree F, dove non sarà più possibile andare a costruire alloggi. Siamo quindi pienamente nella filosofia del ‘saldo zero’, che non può significare tenere una città imbalsamata ma deve favorire gli interventi di completamento nelle aree già urbanizzate, favorire la costruzione di rotatorie per snellire il traffico in alcuni quartieri e la realizzazione di alloggi popolari, come facciamo con la variante per alcune strutture di servizio ad aree Peep”.

Un’integrazione alla variante, introdotta con emendamento presentato dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli per conto della Giunta, precisa che tra le priorità dell’attuale consigliatura vi è il contrasto ai comportamenti illeciti e tra questi anche il controllo sull’attività edilizia “pertanto, anche in ragione del dibattito sviluppato in sede di Commissione consigliare, l’Amministrazione ritiene di sottolineare la necessità di rafforzare l’attuale attività di controllo nell’ambito dei procedimenti edilizi attraverso puntuali verifiche preliminari al rilascio dei titoli abilitativi conseguenti all’approvazione della presente variante sullo stato di fatto e legittimato”.

In discussione anche tre emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle e illustrate dal capogruppo Marco Bortolotti. Uno chiede di non dare luogo all’esecuzione dell’accordo relativo all’area di via D’Avia dove è prevista la realizzazione dell’asse viario di collegamento tra via Emilia ovest e via Leonardo Da Vinci, “non programmata dal Poc” e su cui “una più precisa definizione deve essere anche parte degli studi e delle elaborazioni riferite alla dismissione della linea ferroviaria storica”. Il secondo emendamento chiede di non dare luogo all’esecuzione dell’accordo relativo all’area di via Monselice che prevede la conversione per metà a residenza (due abitazioni) e per metà a parcheggio pubblico, in quanto “le dimensioni dell’area, di circa 16 metri, sono inadeguate per finalità edificatorie” e poiché “evidenti ragioni di assetto urbanistico non giustificano un intervento così forzato, anche per la mancanza di effettivo interesse pubblico per la realizzazione del parcheggio”. Il terzo emendamento, infine, rispetto all’accordo che prevede un nuovo tratto stradale di collegamento di via Gramsci con via Del Mercato e una nuova rotatoria, chiede “di modificare il Poc in modo da limitare la variante a quanto necessario al servizio dell’intervento edilizio privato su via Del Mercato sopprimendo la previsione di collegamento a viale Gramsci”, in quanto “si è verificata una mancata consultazione dei cittadini residenti” nell’area, “il progetto prevede una diminuzione del già scarsissimo verde pubblico nella zona” e “una diminuzione del numero di parcheggi ora presenti e mai sufficienti”, oltre al fatto che “la rotatoria non è prevista nel cronoprogramma degli investimenti delle opere pubbliche”.

DOPO L’ADOZIONE PRESENTATE 82 OSSERVAZIONI

La delibera ne accoglie totalmente 14 e parzialmente 36. Pareri favorevoli con osservazioni quasi totalmente accolte da Arpa, Ausl e Provincia di Modena

Sono 82 le osservazioni presentate dopo l’adozione della Variante al Piano operativo comunale (Poc) e al Regolamento urbanistico edilizio (Rue), di cui 21 da proprietari soggetti a vincoli di esproprio e 11 richieste di variante sopraggiunte nel frattempo e trattate come osservazioni. Di tutte le osservazioni, in delibera 14 sono state accolte totalmente e 36 parzialmente (nessuna relativa a consumo di nuovo territorio), mentre dieci sono state ritenute non pertinenti, una è stata annullata e 21 sono state respinte. Arpa e Ausl hanno espresso parere favorevole sulla variante per quanto di loro competenza, formulando osservazioni rispettivamente sulla sostenibilità ambientale della variante e di carattere sanitario. La Provincia di Modena, a sua volta, ha espresso parere favorevole in ordine alla valutazione ambientale e ha sollevato sei riserve, di cui cinque sono state accolte dal Comune con conseguente adeguamento della variante.

Con lo stralcio presente in variante delle 7 aree F in cui i proprietari non avevano ancora manifestato volontà di applicazione della norma dall’elenco delle zone ammesse all’applicazione del meccanismo perequativo, nelle stesse non potrà essere attuata la trasformazione in aree residenziali edificabili private per il 20 per cento a fronte dell’acquisizione gratuita in proprietà da parte dell’Amministrazione del rimanente 80 per cento dei terreni (di cui un 20 per cento destinato a residenza in edilizia convenzionata). Si tratta delle aree di via Divisione Acqui, via Santa Caterina, via San Cataldo, via Madonna del Murazzo, Ponte Alto e due zone in via San Marone.

Le richieste di trasformazioni urbanistiche accolte, provenienti da privati e riguardanti aree già urbanizzate e urbanizzabili, consistono in assegnazioni o trasferimenti di potenzialità edificatorie o modifiche di destinazioni d’uso, con accordi perequativi che prevedono una compensazione da parte dei privati al Comune in termini economici, di superfici o misti. Questi ultimi accordi, senza aumento significativo di superficie utile, prevedono un aumento complessivo di circa 80 abitazioni, di 6 mila 600 metri quadrati di superfici produttive e di 4.200 metri quadrati di superfici destinate ad Attrezzature generali.

Gli espropri definiti dalla variante hanno come obiettivo la realizzazione di tre rotatorie, una all’incrocio tra via Emilia e via Scartazza, una seconda all’incrocio tra strada Morane, via Arquà e via Brescia, e l’altra su via del Mercato; un nuovo tratto stradale di collegamento tra la stessa via del Mercato e via Gramsci; due percorsi ciclopedonali, uno di collegamento tra Casinalbo e il nuovo polo ospedaliero di Baggiovara, l’altro tra San Donnino e San Cesario.

La delibera prevede, infine, il ripristino della normativa urbanistica previgente alla Variante al Poc approvata dal Consiglio nel 2010 per due aree oggetto di accordi, a seguito del mancato rispetto dei termini da parte del privato.

 

OK DEL CONSIGLIO AL DOCUMENTO EMENDATO

Approvato anche a un odg del Pd che, sul collegamento viale Gramsci-via Del Mercato, chiede di coinvolgere i cittadini e di valutare il transito della sola mobilità dolce

Il Consiglio comunale ha dato l’ok definitivo alla Variante emendata al Piano operativo comunale (Poc) e al Regolamento urbanistico edilizio (Rue), con il voto a favore di Pd e Sel, contrario di M5s, FI e Ncd, e con l’astensione di Per me Modena e CambiaModena.

Approvato l’emendamento del sindaco Gian Carlo Muzzarelli che introduce “puntuali verifiche preliminari al rilascio dei titoli abilitativi conseguenti all’approvazione della variante sullo stato di fatto e legittimato”, mentre sono stati respinti i tre emendamenti del M5s che chiedevano di non dar luogo all’esecuzione di due accordi (uno sul collegamento tra via del Mercato e viale Gramsci) e di modificarne un terzo.

Approvato infine un ordine del giorno del Pd, illustrato da Vincenzo Walter Stella, che chiede alla Giunta di organizzare in un’altra sala di quartiere un incontro pubblico di illustrazione del Piano urbano della mobilità (Pum) e delle ulteriori previsioni legate alla stessa, di effettuare un approfondimento e aggiornamento del Piano, valutando la possibilità di un transito sulla strada di collegamento tra via del Mercato e viale Gramsci limitato ai soli mezzi pubblici e ciclopedonali, in quanto “viale Gramsci presenta vari problemi di mobilità pubblica, privata e di sosta”, e “l’apertura del collegamento potrebbe determinare una situazione di uso improprio della via per accedere alla tangenziale da parte dei mezzi privati”. Il documento chiede infine di dare luogo, quando si darà avvio ai lavori per la realizzazione del collegamento, a “un percorso preventivo, con i residenti, di informazione e partecipazione”. A favore si sono espressi Pd, Sel, M5s, Per me Modena, contro FI e Ncd, astenuto CambiaModena.