SpinicciVenerdì 9 ottobre proseguono alla Fondazione Collegio San Carlo di Modena (via San Carlo, 5) le lezioni del ciclo dedicato al tema Immagine. Storia e teoria di un’esperienza filosofica, ideato dal Centro Culturale. L’incontro di venerdì dal titolo Prospettiva. La rappresentazione dello spazio in età moderna è a cura di Paolo Spinicci, professore di Filosofia teoretica presso l’Università di Milano. Nel corso delle sue ricerche, Spinicci si è occupato della fenomenologia husserliana e della teoria dei giochi linguistici di Wittgenstein. Ha indagato inoltre il rapporto tra la percezione visiva e le tecniche dei linguaggi figurativi, approfondendo il problema della relazione tra idee e mondo e i concetti di immaginazione e raffigurazione. Ha pubblicato: Il palazzo di Atlante. Contributi per una fenomenologia della rappresentazione prospettica (Milano 1997); Sensazione, percezione, concetto (Bologna 2000); La fenomenologia (a cura di, Torino 2002); Quattro saggi fuori luogo (Milano 2006); Simile alle ombre e al sogno. Filosofia dell’immagine (Torino 2008); Lezioni sul concetto di immaginazione (Milano 2009).
«Quando sono state stabilite le leggi della prospettiva, l’arte rappresentativa è stata messa al cappio. Si è approntata la stalla nella quale l’artista doveva operare» – così scriveva nel 1919 il pittore russo Kazimir Malevitch, uno dei precursori delle avanguardie europee. Pur se volutamente provocatorie, le parole di Malevitch pongono l’accento su una questione di grande rilevanza e di lungo periodo: la critica nei confronti della prospettiva che ha caratterizzato gran parte dell’arte novecentesca. Il rifiuto di una concezione della pittura fondata sull’imitazione non poteva infatti non trovare nella prospettiva una sorta di capro espiatorio, a cui imputare le colpe di un’arte convinta che il suo compito principale fosse duplicare la realtà.
Nelle pagine di Boccioni, di Klee o di Mondrian il rifiuto della prospettiva lineare non è tuttavia solo una questione che si gioca sul terreno delle poetiche – spiega Spinicci – e in tutti questi autori è percepibile lo sforzo di accompagnare a quelle critiche il tentativo di indebolire la pretesa di scientificità e di esattezza del metodo prospettico. In altri termini: non ci si accontenta di respingere uno schema raffigurativo che lega l’arte a un compito mimetico – prosegue Spinicci – né ci si limita a scartare un’immagine dello spazio che non esprime più ciò che si sente e si vive, ma si avverte il bisogno di mostrare che la prospettiva non è che una delle possibili tecniche atte a suscitare l’impressione della profondità e che la sua pretesa di valere incondizionatamente non ha un fondamento scientifico, poiché è solo il suo appartenere al cuore della nostra tradizione figurativa che le attribuisce una sacralità che altrimenti non merita.
La conferenza si tiene nel Teatro della Fondazione, con inizio alle ore 17,30. L’incontro sarà trasmesso anche in diretta web collegandosi al sito www.fondazionesancarlo.it. La conferenza, come tutte le altre del ciclo, sarà inserita nell’archivio conferenze presente sullo stesso sito, da cui potrà essere scaricata gratuitamente. A richiesta si rilasciano attestati di partecipazione. Il ciclo di lezioni gode dell’accredito ministeriale per la formazione del personale della scuola (DM 18 luglio 2005).