Luca-Vecchi-2L’assessore alla Legalità, Massimo Mezzetti, commenta la missiva inviata al primo cittadino di Reggio Emilia da uno degli imputati per associazione mafiosa nel processo Aemilia. La lettera è stata consegnata alla redazione reggiana del Resto del Carlino dall’avvocato dell’imputato. Nella missiva l’uomo chiede al sindaco Luca Vecchi di dimettersi, perché lo considera “intellettualmente disonesto”. Secondo l’imputato, infatti, avrebbe cominciato a difendere i cutresi solo ora che è stata attaccata la moglie, originaria del Crotonese. 

“Le allusioni minacciose contenute in questa lettera sono di una gravità che richiede tutta l’attenzione necessaria da parte delle autorità competenti e solidarietà da parte della comunità politica e sociale”. Così l’assessore regionale alle Politiche per la Legalità della Regione Emilia-Romagna, Massimo Mezzetti, ha commentato la missiva recapitata dall’imputato nel processo Aemilia alla redazione reggiana e rivolta al sindaco del capoluogo Luca Vecchi.
“Attenzione – ha aggiunto Mezzetti – perchè lo schema sembra essere quello tristemente conosciuto: prima si getta l’ombra del sospetto su persone, uomini di legge o amministratori che siano, impegnate a far rispettare la legalità nel proprio territorio, per isolarle, poi si passa alle minacce e infine le si colpiscono. Abbiamo già visto in passato questo film e non dobbiamo ricadere nell’insidiosa trappola”.
“Le vicende poste all’attenzione dell’opinione pubblica nei giorni scorsi che riguardano il sindaco – conclude l’assessore -, che non hanno nessun risvolto penale e saranno chiarite nei modi e nelle sedi dovute, non possono e non devono nel modo più assoluto indurre ad alcuna debolezza o timidezza nel denunciare le minacce e gli avvertimenti di stampo mafioso giunti a Luca Vecchi e alla sua famiglia, cui va tutta la solidarietà e la vicinanza mia personale e a nome della Giunta regionale”.