In cattedra ora sale il robot. Succederà anche questo ad “After Futuri Digitali – Modena Smart Life”, il primo festival nazionale della cultura digitale che si svolge a Modena da venerdì 29 settembre a domenica 1 ottobre trasformando la città in un laboratorio urbano di applicazione della Banda ultra larga. Saranno dedicati alla scuola nell’era del digitale, infatti, molti degli appuntamenti della manifestazione promossa dalla Regione Emilia-Romagna, insieme al Ministero dello Sviluppo Economico e al Comune di Modena (www.afterfestival.it).

Già il 23 settembre è prevista un’anteprima alle scuole Mattarella con “La testa nel futuro – le nuove competenze digitali a scuola”, un appuntamento che permetterà di conoscere e approfondire le opportunità offerte dal Piano nazionale Scuola digitale. Nei giorni del festival, poi, sono in programma altre iniziative come “Dire, fare, twittare. Alla scuola serve la Bul” (il 29 settembre alle Mattarella, con esperti che, partendo dalla Banda ultra larga, si confronteranno sulle nuove forme di didattica) o come “Girls, makers and life changers – Storie di studentesse, di Stem, di digitale” (il 30 settembre alle scuole Cavour), con anche Animatori digitali e i dirigenti scolastici per condividere l’esperienza dei cosiddetti laboratori Stem, acronimo inglese che indica lo studio di Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica.

Per tutta la durata della manifestazione, inoltre, la Galleria Europa in piazza Grande ospiterà un’esposizione interattiva a cura di Altran, technical partner festival. Si tratta del robot e.DO, realizzato da Comau con la collaborazione tecnica di Altran e concepito per gli appassionati di robotica, che potranno cimentarsi in diverse applicazioni, e con finalità didattiche. I punti di forza di e.DO – spiegano i tecnici – sono la modularità e l’impiego di tecnologie open source/hardware: il sistema può essere liberamente configurato e programmato ed è un buon punto di partenza per chiunque abbia voglia di cimentarsi con la complessità e le sfide della robotica.

Il festival offrirà quindi a educatori, studenti, genitori e istituzioni l’opportunità di riflettere sulla scuola digitale e sull’introduzione di processi educativi che utilizzano strumenti innovativi. “La classe digitale – spiegano i promotori – dirotta l’insegnamento verso nuovi profili che mettono in discussione le forme classiche di svolgimento dei compiti dell’insegnante e che richiedono inevitabilmente un aggiornamento costante. L’approdo a una scuola digitale non è che il risultato di una società fondata sulla circolarità comunicativa e l’essere sempre connessi”.

ECCO COME INSEGNARE AI NATIVI DIGITALI

Porre le basi per una nuova direzione della trasmissione dei saperi della scuola digitale: dalle forme tradizionali dell’insegnamento che seguono le logiche della comunicazione unidirezionale, sarà possibile familiarizzare con le prassi interattive indotte dalla digitalizzazione e dalla connettività a Banda ultra larga. E’ uno degli obiettivi delle iniziative dedicate alla scuola in programma al festival “After Futuri Digitali – Modena Smart Life”, a Modena tra venerdì 29 settembre a domenica 1 ottobre.

“La rete – spiegano i promotori – tende a sostituire sempre più frequentemente l’esperienza diretta della vita e della cultura con immagini e rappresentazioni del mondo. Il computer appare come lo strumento universale, mediante il quale tutti i saperi e tutte le attività possono essere messi in comune. La tecnologia è sempre più pervasiva e sviluppata, tanto da trasformare le modalità di diffusione della conoscenza”. Parte da qui la riflessione sulla posizione dello studente, nativo digitale e fruitore di nuove forme di comunicazione vincolata e veicolata dai media interattivi. La linea sottile di demarcazione, il limite tra reale e virtuale, sembra assottigliarsi sempre di più, al punto che gli attuali strumenti portatili – quali smartphone o altri device – sembrano essere un prolungamento indispensabile per l’esistenza delle nuove generazioni. “La familiarità con i nuovi strumenti della comunicazione – aggiungono i promotori del festival – costituisce la funzione centrale nelle competenze individuali dei millennials, elemento fondante per l’acquisizione di nuove informazioni, conoscenze, saperi”.

All’iniziativa di “Before After” (“La testa nel futuro”, sabato 23 settembre alle scuole Mattarella) partecipano dirigenti scolastici ed esperti del ministero per la presentazione del Piano nazionale scuola digitale, ma sarà l’occasione per fare il punto sui progetti legati all’insegnamento su coding e making (linguaggio di programmazione e piccola manifattura digitale) come “CodeitMakeit” sviluppato fin dalla scuola primaria oppure sull’’esperienza del primo dei dieci laboratori tematici previsti nella rete scolastica (Officine 4M aperto proprio alle Mattarella e collegato alla Palestra digitale MakeitModena).

Tra i partecipanti anche la parlamentare Manuela Ghizzoni, componente della commissione Scuola della Camera, il vicesindaco e assessore alla Scuola Gianpietro Cavazza, l’assessora alla Smart city Ludovica Carla Ferrari.

Alla conferenza “Dire, fare, twittare. Alla scuola serve la BUL” del 29 settembre si confronteranno, tra gli altri, Damien Lanfrey, consigliere del Miur, il diregente scolastico delle Mattarella Daniele Barca e Alex Corlazzoli, maestro e giornalista con un blog dedicato alla scuola su ilfattoquotidiano.it.

Didattica digitale protagonista anche di “Girls, makers and life changers – Storie di studentesse, di Stem, di digitale” il 30 settembre alle Cavour. Tra le iniziative previste anche un laboratorio, attrezzato in collaborazione con la Palestra digitale MakeItModena del Comune, dove le ragazze delle scuole medie e le ragazze delle scuole superiori che hanno partecipato al campus estivo Ragazze digitali di Unimore, lavoreranno insieme con le attrezzature disponibili.