“L’assessore all’istruzione Ruini, mentre accusa l’opposizione ( e pare di capire l’intera cultura italiana) di essere “totalizzante” e serva di una visione “progressista” a senso unico non ben precisata (che si riferisca ai principi del liberalismo e della democrazia, sorti nel Settecento e alla base dell’Europa?), ci sciorina in modo confuso un pensiero unico, ideologico e integralista. Siamo concreti e stiamo ai fatti.

L’assessore ha pensato bene di eliminare progetti che hanno avuto adesioni nulle, e sin qui si può comprendere, dalle Scuole coinvolte, impoverendo tuttavia la quantità dell’offerta non integralmente compensata ( i numeri sono numeri). Tutto ciò senza avere un se pur minimo confronto con le associazioni ed enti culturali comunali e provinciali che li hanno elaborati e promossi e che forse (o forse no) intendevano promuovere per il futuro. E senza svolgere il ruolo di mediazione tra la domanda e i bisogni della Scuola e le proposte culturali che arrivano dalla società civile e dal territorio, in modo tale che entrambi siano ascoltati e valorizzati. Ma all’Assessore dirigista importa solo la sua crociata e il ritorno a non si sa bene quali fonti originarie e “pure” della cultura (feudali forse?). Il pluralismo, la partecipazione e il coinvolgimento sono un residuo della “visione a senso unico progressista” e non sono necessarie a chi governa per unzione!
Ma a ben guardare le tabelle, tra i progetti che ha eliminato ve ne sono alcuni, che hanno avuto come si nota adesione e forse soddisfazione dei partecipanti e delle Scuole. E qui entra l’accusa dell’Assessore ai contenuti culturali di tali progetti (non potendo attaccare la professionalità di chi li conduce), tacciati di ideologia totalizzante progressista dall’arbitro unico (lui).
Leggendo scopriamo che sotto la mannaia purificatrice del Grande Inquisitore Ruini cadono il progetto che affronta il tema dei diritti dei rifugiati e richiedenti asilo (art. 10 della Costituzione); quello che fa conoscere ai ragazzi delle elementari gli articoli della Costituzione attraverso il racconto di uno storico specializzato che li porta sui luoghi della memoria del fascismo e della resistenza a Sassuolo, quello che si occupa di far comprendere ai ragazzi le differenze di genere (in un paese dove ogni giorno muore una donna e le violenze verso chi ci appare o si mostra “diverso” non si contano, anche nelle scuole) e l‘importanza del rispetto di ogni diversità compresa quella di genere (che il Ruini pasticcia con la “teoria” del gender per avere un alibi, uno spauracchio, e darsi ragione da solo).
Guarda caso, tutto ciò che educa al riconoscimento dell’Altro da sé e al rispetto delle peculiarità di ogni persona umana, allo spirito critico e alla memoria, all’aiuto e alla solidarietà, è per il nostro Assessore una gabbia da cui generosamente ci libererà (a proposito di snobismo culturale e paternalismo) e per la quale non intende impiegare neppure una minuzia di risorse (perché di questo stiamo parlando).
Ora, spero, Assessore, la sua visione sia ben riconoscibile ai cittadini lettori che, come noi, trarranno le conclusioni”.

(ANPI – Comitato Comunale Sassuolo, Maria Antonia Bertoni)