Anche Unimore ha sottoscritto l’appello del Comitato di Coordinamento della Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (RUS) in cui si sollecita l’importanza di politiche e azioni pianificate in grado di delineare strategie nazionali di ricostruzione orientate ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.

Dichiarando la disponibilità del sistema universitario, e in particolare della RUS, il documento pone l’accento sulla necessità di una reale collaborazione di tutte le comunità e istituzioni, ad ogni livello, ricordando “che per uscire dall’emergenza vi è la possibilità di cominciare un percorso virtuoso che metta insieme le istanze economiche del post-emergenza con il progetto del Green Deal Europeo allo scopo di accelerare la transizione verso un modello sostenibile di sviluppo sostenibile”.

“L’Ateneo – afferma il Rettore Unimore Professor Carlo Adolfo Porro – non intende agire da solo ma in partnership con le autorità e istituzioni locali. L’intento nostro non è quello di proporre ulteriori tavoli, oltre ai tanti già istituiti, ma di mettere a disposizione le nostre competenze per promuovere e avviare un percorso virtuoso verso la sostenibilità del Paese affinché diventi opportunità per la promozione umana e sociale, veicolo essenziale attraverso il quale possano essere perseguiti e garantiti a tutti diritti, capacità, inclusione, futuro”.

Obiettivo delle università aderenti alla RUS è: sostenere insieme una visione di futuro che abbia al centro uno sviluppo autenticamente sostenibile; promuovere un processo di trasformazione culturale che, ad ogni livello, possa accompagnare a ripensare gli attuali stili di vita, di produzione e di consumo, a ridefinire delle politiche attente all’ambiente e alle persone, a limitare le disuguaglianze intra e intergenerazionali, a contrastare i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità; ripensare i processi formativi, valorizzando il capitale umano e l’importanza dell’apprendimento per tutti e per tutta la vita.

“Gli Atenei italiani della RUS – afferma la Professoressa Grazia Ghermandi di Unimore, Delegata del Rettore per la sostenibilità – hanno assunto l’impegno ad orientare le proprie attività istituzionali verso gli obiettivi di sostenibilità integrata ed a diffondere la cultura e le buone pratiche di sostenibilità, sia all’interno che all’esterno delle Università.  Mettere in comune competenze ed esperienze incrementa gli impatti positivi delle azioni messe in atto dai singoli per contribuire al raggiungimento degli SDGs dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.  Nel presente contesto suona come un forte monito l’Obiettivo 3, Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età. Ciò che stiamo vivendo, imponderabile per tanti fino a pochi mesi fa, conferma l’importanza del principio di “non lasciare nessuno indietro”, sul quale la Agenda si basa, sottolineando un approccio olistico al raggiungimento di uno sviluppo sostenibile per tutti”.

In questo sforzo, che viene sollecitato, le Università si propongono di rappresentare “un bagaglio prezioso, un esempio di laboratorio trasformativo, fondamentale per affrontare le sfide future con sguardo positivo e costruttivo, in linea con gli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030”.