Ieri sera alle 20:30 la Volante della Questura di Reggio Emilia è intervenuta nelle vicinanze di via del Chionso, poiché una donna di nazionalità italiana aveva richiesto l’intervento per la presenza insistente sotto la sua abitazione di suo marito, H.L., classe 1979, di nazionalità marocchina, pluripregiudicato in materia di reati contro il patrimonio e maltrattamenti in famiglia.

Questi, in palese stato di ebbrezza alcolica, condizione successivamente accertata da una pattuglia della Polizia Stradale intervenuta sul posto, aveva cercato ripetutamente, nel corso della giornata, di introdursi nella sua abitazione nonostante risulti sottoposto alla misura cautelare dell’allontanamento della casa familiare con espresso divieto di accedervi senza autorizzazione del giudice, provvedimento emesso in via d’urgenza dal Tribunale di Reggio Emilia, dopo che si era reso protagonista di altri episodi analoghi che avevano legittimato l’attivazione nel mese di maggio ultimo scorso del cosiddetto “codice rosso”.

Il cittadino marocchino ha più volte provato ad entrare, sempre nel corso della giornata di ieri, nell’abitazione della moglie ricorrendo a metodi poco ortodossi, tentando una volta di arrampicarsi sul balcone, un’altra volta assestando colpi violenti alla porta d’ingresso con calci e pugni, danneggiando lievemente anche la porta con un colpo contundente. Alla luce di ciò la moglie ha chiamato il 113 temendo per la propria incolumità, in considerazione anche del suo stato di gravidanza e per quella dei suoi tre figli minorenni.

La donna ha dichiarato agli operatori di Polizia che da circa due anni vive in uno stato di ansia e di esasperazione a causa della dipendenza del marito dall’assunzione di alcool e droga, stato emotivo che l’ha indotta in un recente passato ad accogliere il marito in casa per brevi periodi poiché impaurita delle sue reazioni violente ed anche perché bisognosa di aiuto per accudire i suoi tre figli.

Al termine H.L. è stato tratto in arresto per violazione dell’art.614 comma 4 del codice penale (tentata violazione di domicilio aggravata) e dell’art.387 bis del codice penale (violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa). Entro la giornata odierna verrà celebrata l’udienza per direttissima a carico del cittadino marocchino.