“E’ difficile fare un bilancio di questa stagione di saldi, un po’ perché molti negozi stanno riaprendo in questi giorni dopo qualche giorno di chiusura e un po’ perché stiamo vivendo un periodo davvero atipico, ma possiamo dire che chi ha tenuto aperto ha venduto: non c’è molta gente in giro ma persone che entrano nei negozi ce ne sono, mi riferisco in particolare al centro storico di Modena, e chi viene ha le idee molto chiare di cosa intende acquistare”.

Cinzia Ligabue, presidente Licom, commenta così la situazione del commercio a Modena. Una situazione sicuramente molto delicata, ma con qualche spiraglio: “Tutti gli anni si dice che i saldi andranno male, ma in realtà c’è sempre chi ne approfitta per fare acquisti mirati. Si vedono persone che stanno cercando le grandi occasioni dei fine serie e molti negozi sono riusciti a vendere merce nonostante i due mesi e passa di chiusura che hanno inciso pesantemente sui conti. Ormai molti negozi non hanno più tanta merce, è chiaro però che dal punto di vista dell’equilibrio finanziario la situazione resta difficile”.

I saldi quest’anno sono partiti a inizio mese, con un mese di ritardo rispetto agli anni scorsi. Ecco il parere di Ligabue: “Onestamente questa modalità mi sembra positiva e sarebbe opportuno approfondirla per capire se possa essere mantenuta. Gli altri anni i saldi duravano due mesi, ma l’estate di fatto è sempre più lunga e anche per tutto settembre è possibile sfruttare la merce acquistata in saldo – sottolinea la presidente Licom -. A mio modo di vedere è una buona idea quella di iniziare i saldi in agosto: entro metà settembre le vetrine cambieranno, mentre gli anni scorsi già a fine agosto si vedevano i capi autunnali e invernali già esposti. Ma il vero tema da affrontare – conclude la presidente Licom – è quello di sconti e vendite promozionali…. E’ necessario andare verso una regolamentazione sia dell’online che offline, per fare in modo che i negozi (che, lo ricordiamo, sono anche un presidio di carattere sociale e di sicurezza) possano vivere e che i commercianti riescano a guadagnare il denaro sufficiente a retribuire il lavoro e a pagare i costi”.