Nella giornata di ieri – giovedì 25 marzo – hanno nuovamente scioperato le lavoratrici e i lavoratori di Pam Panorama Sassuolo, con assemblee in orario di lavoro che sono proseguite per tutta la giornata. L’iniziativa di lotta è stata promossa dai sindacati Filcams-Cgil Modena, Fisascat Cisl Emilia Centrale e dalle Rsa e fa seguito alle numerose ore di sciopero già effettuate in gennaio e febbraio “per contrastare – si legge nel comunicato di Filcams/Cgil e Fisascat/Cisl – le scelte unilaterali e discriminatorie attuate dalla dirigenza aziendale sull’uso degli ammortizzatori sociali, che sono stati attivati senza il previsto esame congiunto con i sindacati e che interessano solo una parte dei lavoratori senza il coinvolgimento di tutta la platea come precedentemente fatto per tutto l’anno 2020”.

“E’ sempre più assordante il silenzio degli enti preposti alla verifica sugli ammortizzatori sociali – Ministero del lavoro, Inps, Ispettorato del lavoro – a cui i sindacati si erano rivolti nei mesi passati sia a livello territoriale che nazionale per denunciare le ripetute violazioni dei principi sulla rotazione della cassa integrazione che vedono lavoratori con gli stessi livelli e mansioni fungibili tra di loro, alcuni essere collocati in cassa e altri lavorare ininterrottamente con chiara violazione dei criteri di scelta.

Anche al Sindaco del Comune di Sassuolo – aggiungono i due sindacati – è stato richiesto un incontro dai sindacati Filcams/Cgil e Fisascat/Cisl, ma ad ora non è ancora stata fissata una data della nostra richiesta a causa anche della fase emergenziale legata alla pandemia.

Non è accettabile la discriminazione che stanno subendo i lavoratori e le lavoratrici di Pam Panorama che scarica solo su alcuni scelti dall’azienda la riduzione delle ore lavorate con conseguente perdita di salario.

Questo modello di utilizzo dell’ammortizzatore nel punto vendita di Sassuolo è stato declinato anche su altri negozi di diverse regioni, pertanto gli scioperi proclamati a livello territoriale fanno parte di una più ampia agitazione nazionale contro la modalità di utilizzo di ammortizzatori sociali, il ricorso ad orari supplementari e straordinari, contestualmente alla dichiarazione di esuberi da parte della dirigenza aziendale”.

“L’adesione allo sciopero di ieri, così come a tutti quelli precedentemente indetti sinora – proseguono i sindacati – è alta e l’azienda in diversi casi ha provveduto a sostituire il personale in sciopero con responsabili dello stesso punto vendita o con personale proveniente da altri negozi dislocati sul territorio emiliano. Contestualmente l’azienda non sta provvedendo al riconoscimento del pagamento delle ore di assemblea e ai sindacati giungono voci di pressioni sui lavoratori.

Filcams/Cgil e Fisascat/Cisl auspicano che, dopo questa nuova azione di mobilitazione, le richieste dei lavoratori trovino finalmente ascolto e che l’azienda decida di avviare un confronto con i sindacati teso alla stipula di un accordo e alla valutazione unitaria degli esuberi dichiarati in considerazione anche del fatto che il personale presente all’interno del punto vendita di Sassuolo è prevalentemente di genere femminile”.