“La città e gli scambi” questo il titolo della Stagione 2021/22 del Teatro Comunale Laura Betti di Casalecchio di Reno, un titolo-manifesto che sottende non solo il concetto di apertura degli spazi teatrali cittadini, ma anche la volontà di incontrarsi, interagire, dialogare, mettersi in gioco, essere capaci di resistere a questi tempi pandemici.

Il ricco cartellone ritorna alla ritualità del teatro d’attore, di drammaturgia e di regia con alcune proposte nuovissime per l’Emilia-Romagna, continuando a portare la grande danza contemporanea e la musica di qualità anche grazie a una serie di intersezioni con i progetti regionali di ATER Fondazione, in cui il Teatro Laura Betti è quasi sempre coinvolto. Da E’ BAL – palcoscenici per la danza contemporanea, il nuovo cartellone della danza regionale, a BIGLIA – Palchi in pista, il nuovo circuito regionale musicale, il Teatro di Casalecchio allarga la sua rete di partner, mantenendo una forte vocazione contemporanea e di impegno civile, una grande vicinanza con i diversi pubblici di riferimento e una propensione per gli approfondimenti e gli incontri.

La stagione 2021-2022 si apre giovedì 14 ottobre alle ore 18:30 con la prova aperta “Manifesto cannibale, Esercizi di pornografia vegetale” di Collettivo Cinetico, una delle realtà più innovative della scena di danza contemporanea. La compagnia sarà ospite a Casalecchio dal 4 al 17 ottobre per una residenza creativa in vista del debutto di Manifesto Cannibale al RomaEuropa Festival. L’evento è nell’ambito del focus sulla compagnia “A chi trema. Antologia cinetica dei tempi imperfetti”, parte del progetto E’ BAL- palcoscenici per la danza contemporanea di ATER Fondazione.

Venerdì 5 novembre l’appuntamento è con “fedeli d’Amore”, ideazione e regia di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari di Ravenna Teatro, valso ad Ermanna Montanari il Premio Ubu 2018 come miglior attrice. “fedeli d’Amore” è un ‘polittico in sette quadri’, raccolti dalla voce della Montanari che ne sa contenere innumerevoli. In una scena generata da un’alchimia vocale, sonora, visiva e drammaturgica capace di fondere psiche e mondo, si evoca Dante nell’abbracciare una sola salvezza: Amore è ciò che ci fa ribelli, l’unica forza che libera ed eleva. Lo spettacolo è inserito in un progetto di rete tra quattro teatri gestiti da ATER Fondazione intitolato Sulla via Emilia nel nome di Dante e che verrà comunicato in un secondo momento.

Da mercoledì 24 a venerdì 26 novembre, sarà la volta di un’installazione audio-visiva ad opera del collettivo artistico bolognese Saveria Project. “Odio gli indifferenti/I can’t breath” è un lavoro nato da un’indagine sul senso della Resistenza oggi, per le giovani generazioni. Chi sono i nuovi partigiani? L’installazione permetterà, tramite un tablet, di vedere con la tecnica della Realtà Aumentata le interviste, di entrare nelle manifestazione del Black Live Matters, di sentire voci di donne e uomini impegnate, oggi, contro ogni forma di discriminazioni. L’installazione, aperta al pubblico durante la giornata dalle 14 alle 22, anticipa lo spettacolo dal vivo Nella stanza di Remo che verrà presentato in stagione in aprile, nel corso delle Celebrazioni per la Liberazione.

La programmazione prosegue venerdì 10 dicembre con la produzione del Teatrino Giullare,
“Giorni felici” di Samuel Beckett. Un lavoro concepito durante il periodo di quarantena per la diffusione del Covid 19 sotto forma di pillole quotidiane e diventato successivamente un cortometraggio. Il lavoro viene presentato a Casalecchio in versione live, con i due autori e registi incastrati in un divano a trascorrere, come Winnie e Willie, i loro giorni felici. Un piccolo capolavoro di fantasia e intelligenza vincitore del premio Rete Critica 2020 e il Premio Hystrio Digital Stage con cui ATER Fondazione partecipa insieme ad altri teatri bolognesi a TEATRINO GIULLARE VENTICINQUE ANNI un progetto per la condivisione pubblica di un percorso artistico originale e coronato da grandi successi.

Il 2022 si apre lunedì 10 gennaio con la musica hip hop o meglio con le sue radici più profonde: “RIDIRE – Parole a fare male” con la regia di Pino Carbone, è un viaggio intorno alla vita e ai testi di Luca Persico ovvero ‘O Zulù, cuore pulsante dello storico gruppo partenopeo 99 Posse. Il cantante si mette in discussione sotto vari aspetti: nel calcare un palco così diverso da quelli a cui è abituato senza snaturarsi, si racconta a cuore aperto e soprattutto riprende in mano quel patrimonio di parole scritte da trent’anni a questa parte per dargli una forma nuova. Sul palco con lui, il violinista Edo Notarloberti e l’attrice Francesca De Nicolais.

In occasione della giornata della memoria, giovedì 27 gennaio, arriva Danio Manfredini, previsto già per la scorsa stagione con “Nel lago del cor”, un titolo mutuato dal primo canto dell’Inferno di Dante in cui il poeta descrive la paura e l’angoscia provate nella “selva oscura”. Un luogo dell’anima per Dante, luoghi fin troppo reali quelli descritti nello spettacolo di Manfredini: i lager che rappresentano la ferocia dell’uomo, simboli di terrore e sofferenza, di quello smarrimento esistenziale e spirituale mai provato altrove. La musica, composta ed eseguita dal vivo da Francesco Pini, le immagini e i movimenti accompagnano le parole nel lavoro di Manfredini.

Martedì 8 febbraio, Carrozzeria Orfeo presenta “Miracoli metropolitani”. Lo spettacolo si svolge all’interno di una vecchia carrozzeria riadattata a cucina, specializzata in cibo a domicilio per intolleranti alimentari. Fuori imperversa l’allarme di una guerra civile. Il mondo è diventato un luogo inaffidabile, intollerante e meschino. La popolazione è inoltre terrorizzata da un pericolo imminente che potrebbe portare l’umanità alla deriva. Miracoli metropolitani è il racconto di una solitudine sociale e personale, in cui il disfacimento di una civiltà, la dissoluzione delle relazioni e dell’amore, l’azzeramento del ragionamento e del vero “incontro” hanno lasciato il posto a dinamiche sempre più malate tra le quali un’insensata autoreclusione nel mondo parallelo del web.

Appuntamento con la tragedia greca, ma in chiave comica con I Sacchi di Sabbia e Massimiliano Civica che sabato 19 febbraio porteranno sul palcoscenico “7 CONTRO TEBE” da Eschilo, una delle tragedie più arcaiche. La compagnia affronta il tragico con le tecniche del comico, mescolando alto e basso senza soluzione di continuità, “costringendo” lo spettatore a disposizioni emotive sempre diverse e a perdersi nell’immaginario greco. Lo spettacolo sarà accompagnato, in matinée per le scuole superiori, dagli altri due titoli della trilogia greca, “Dialoghi degli dei” di Luciano di Samosata e “Andromaca” di Euripide.

Venerdì 25 febbraio sul palcoscenico del Teatro approda finalmente la danza. Tre danzatrici della Compagnia Abbondanza Bertoni condurranno il pubblico sulle musiche di Schubert de “La morte e la fanciulla”. Il tema della morte viene accompagnato da giovani figure femminili mediante un incontro-scontro tra il piano coreografico “live” e lo schermo che restituisce l’immagine che la morte ha di noi. La danza viene colta dai due coreografi nel suo aspetto più transitorio e crepuscolare, mentre il tutto è avvolto da un esempio di musica che aspira all’infinito e accompagna l’ascoltatore oltre un’idea razionale, verso l’ignoto e il trascendente.

Giovedì 10 e venerdì 11 marzo, Corps Citoyen, collettivo artistico pluridisciplinare basato tra Tunisi e Milano presenta “Gli altri لخرین”. È un lavoro all’inizio leggero e ironico sulla percezione dell’Altro, che rivela un dispositivo scenico ibrido: immagini e canzoni banali, volgari e dirette si alternano a storie radicate nel profondo della nostra mentalità e identità occidentale. Grazie a un dispositivo che mescola armoniosamente commedia e tragedia, finzione e realtà, autobiografia e bio-fiction, testimonianza e invenzione, GLI ALTRI لخرین vuole rivelare il paternalismo coloniale nascosto sotto mentite spoglie e allo stesso tempo riaffermare il diritto alla sua necessaria presenza in scena.

Lunedì 21 marzo, giorno dedicato alle vittime innocenti di mafia arriva César Brie con i fantasmi di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e le rispettive mogli a ricostruire le loro vicende personali e pubbliche di fronte al pentito Tommaso Buscetta. Nello spettacolo “Nel tempo che ci resta” c’è la lotta alla mafia, la trattativa stato – mafia, l’isolamento, le menzogne, il senso di dovere e l’amore intrecciate a una ricostruzione immaginifica propria del regista argentino. I personaggi in scena sono fantasmi, che ricordano, denunciano, si interrogano, in un amaro e lucido viaggio attraverso quello che è loro successo e quello che è successo dopo la loro morte. Il 22 marzo alle ore 10:30 replica per le scuole.

Venerdì 1 aprile l’appuntamento è con la nota coreografa e performer Silvia Gribaudi che porta a Casalecchio “MON JOUR!”. Un lavoro che debutterà a Torino danza a ottobre 21, composto da 2 danzatori, 1 clown/attore e 2 acrobati sollecitati dalla Gribaudi, in dialogo dalla platea con i performer, a esplorare il rapporto tra corpo e comicità, tra disegno ed estetica. La messa in scena, accesa dai disegni pop dall’artista Francesca Ghermandi, rende permeabili i confini tra artisti e regista, scompagina gli ordini e i ruoli, diviene un urlo che mette al centro la fragilità umana come punto di forza, la fallibilità come potere rivoluzionario, l’inaspettato come possibilità di vedere oltre ai limiti previsti.

Mercoledì 20 aprile ritornano i Saveria Project con “La stanza di Remo”, uno spettacolo che sviluppa il dialogo tra i vecchi partigiani superstiti e i ragazzi del Blake Lives Matters di Bologna. La stanza di Remo è un luogo in cui i ricordi di un partigiano, prigioniero politico nel campo di concentramento di Bolzano, si intrecciano con le esperienze di altre donne e uomini che hanno fatto la Resistenza. Ma è anche il luogo dove il bisogno di lotta dei ventenni di oggi, che si battono contro le discriminazioni razziali e di genere, si incontra con quello delle generazioni passate. Attorno a quella stanza e al suo ricordo, si snodano le vite di tre attori che stanno scrivendo uno spettacolo, chiedendosi cosa voglia dire vivere senza essere indifferenti.

Giovedì 21 aprile alle ore 10:30 replica per le scuole.

Mercoledì 27, giovedì 28 e venerdì 29 aprile tre repliche per “Pane e petrolio” di Ravenna Teatro/Le Ariette, un omaggio al mondo contadino e operario dal quale provengono i protagonisti. Il pane, la terra, la campagna di Paola Berselli e Stefano Pasquini si confrontano con le raffinerie, le piattaforme, le ciminiere e i fumi velenosi della Ravenna di Luigi Dadina. La cucina è al centro di questo lavoro che crea un quadrilatero di racconti biografici, momenti e parole d’infanzia mentre si muovono grembiuli e mattarelli, fornelli e tegami, la sfoglia da tirare e taglieri da riempire, tra pentole che sbuffano fumi profumati e nostalgie. Le Ariette tornano a teatro con la dimensione della tavola come rituale sociale collettivo e condiviso, dedicando questo lavoro a Pierpaolo Pasolini e alla sua capacità di vedere in anticipo la distruzione del mondo contadino e l’omologazione del mondo consumistico.

La stagione si chiude il 13 maggio presso la Casa delle Acque (via del Lido, 15, Casalecchio), Maurizio Rippa (voce) e Amedeo Monda (chitarra) presentano “Piccoli Funerali”, una partitura drammaturgica e musicale, dal barocco alla musica moderna, che alterna un piccolo rito funebre ad un brano dedicato a chi se ne è andato. Un lavoro struggente e a suo modo indimenticabile, su quanto l’assenza dei riti crei una solitudine dentro le persone di fronte alle prove più dure, alle cesure dell’esistente, a cui ora non siamo più preparati: una chiara testimonianza di cosa significhi la perdita di un vero e proprio rito di accompagnamento nel nostro tempo. Uno spettacolo capace di creare una vera e propria emozione collettiva. Vincitore alla VI edizione de I Teatri del Sacro – Ascoli Piceno 2019.

 

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TRE BIGLIETTI PER TE (in vendita da gennaio)
vantaggi per spettatori abituali
3 spettacoli: 30 €

 

BIGLIETTI
Intero 15 €
Ridotto 13,50 €
Giovani 8 €
Scuole superiori 7,50 €

MANIFESTO CANNIBALE (prove aperte): 5 €
I CAN’T BREATH (Installazione su palco con uso di realtà virtuale per 1 spettatore alla volta): 5 €
PANE E PETROLIO (spettacolo con cena a numero di spettatori limitati): 25 €