Amo l’atletica perché è poesia, se la notte sogno, sogno di essere un maratoneta.”  Basta questa frase, scritta non da un appassionato podista, ma dal premio Nobel per la letteratura Eugenio Montale, per cogliere a pieno le tante dimensioni che la corsa, quella lenta e prolungata per chilometri, può aprire nella mente di ciascun uomo che decide di mettersi alla prova.

Lo sa bene Marco Olmo, ultrarunner di origini piemontesi, che sarà il protagonista di un incontro pubblico in programma il prossimo 5 maggio, a partire dalle ore 21, presso il Club La Meridiana di Casinalbo di Formigine.

Marco Olmo durante la serata presenterà due spettacolari video che documentano alcune delle sue imprese, spesso compiute attraversando in autosufficienza, cioè senza poter contare su rifornimenti esterni di cibo, alcuni dei deserti più ostili dell’Africa, risponderà alle domande dei presenti e si soffermerà sul suo grande amore per le corse in mezzo alle dune. Durante la serata ad affiancarlo ci saranno Fabio Spezzani, preparatore atletico del Club La Meridiana e ideatore del progetto Run Different, e Giacomo Pavesi direttore della Neurochirurgia dell’Ospedale di Baggiovara, socio della Meridiana e, soprattutto, anche lui ultrarunner che ha partecipato nel 2017 alla Marathon des Sables portandola a termine in poco più di 35 ore.

Marco Olmo è un corridore e un uomo dalla storia straordinaria che ha iniziato la sua carriera podistica all’età di 27 anni. Dopo un primo periodo passato a gareggiare nella corsa in montagna e nello scialpinismo, all’età di quarant’anni ha iniziato ad affrontare competizioni estreme nel deserto africano. Spiccano tra queste la Marathon des Sables, 230 km in autosufficienza alimentare nel deserto marocchino, la Desert Cup (168 km nel deserto giordano), la Desert Marathon in Libia e la Maratona dei 10 Comandamenti (156 km sul Monte Sinai). Ha gareggiato in Martinica nel Tchimbe-Raid, dove si è piazzato quinto, e ha partecipato anche alla Badwater Ultramarathon nel deserto della California: 135 miglia non-stop tra la Valle della Morte e le porte del Monte Whitney che si corrono con temperature che superano i circa 52 gradi. A 58 anni è diventato Campione del Mondo vincendo l’Ultra Trail du Mont Blanc: 167 km attraverso Francia, Italia e Svizzera oltre 21 ore di corsa ininterrotta attorno al massiccio più alto d’Europa. Ha vestito la maglia azzurra in due occasioni: nel 2002 per partecipare alla 24 ore di corsa a Gravigny in Francia classificandosi 23º (199 km 931m), e nel 2009 in occasione del Campionato del Mondo IAU individuale di UltraTrail a Serre Chevalier sulle alpi francesi, ottenendo un 14º posto in classifica generale e arrivando 1º nella categoria veterani. Nel 2016 ha vinto in Bolivia l’Ultra Bolivia Race: quasi 170 km in 6 tappe nel deserto boliviano attorno ai 4.000 m di altitudine.

Un grande atleta, ma anche un seducente narratore che al suo attivo ha diversi libri, tra i quali spicca “Correre nel grande vuoto”: un lungo e intenso racconto in cui descrive il suo grande amore per la corsa nel deserto che, come lui stesso evidenzia ha lasciato in lui una traccia incancellabile. L’ingresso all’evento è aperto a tutti ed è gratuito; è sufficiente prenotarsi collegandosi al sito del Club: www.clublameridiana.it