Dopo i primi interventi fatti dai Comuni, è prossimo l’avvio dei lavori di sistemazione e consolidamento della grande frana che si è staccata nove anni fa dal crinale del bacino del Savena in località Griffo e Cà Mengoni, al confine tra i comuni di Monghidoro e San Benedetto Val di Sambro (Bo).

Centomila euro le risorse stanziate dalla Regione per l’intervento, da realizzare entro l’estate, necessario per riprendere e ripristinare fossi e rii alimentati da sorgenti, che si trovano nel versante, in modo da mantenere e migliorare la regimazione degli scoli delle acque superficiali.

Successivamente agli interventi di modellamento e di ripristino su scoli, strada comunale di accesso alle case e vegetazione realizzati dai Comuni colpiti, l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile, in collaborazione con il BiGea (il Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Bologna), ha eseguito una serie approfondita di indagini geognostiche. Ciò ha permesso di riscostruire il modello geologico del versante e della frana che viene costantemente monitorata dai geologi dell’Agenzia, senza che si siano peraltro rilevati movimenti significativi.

Ora, per conciliare le esigenze di stabilità con il miglior inserimento dei lavori in un ambiente montano di particolare valore naturalistico, nel corso dell’intervento verranno applicate tecniche di ingegneria naturalistica: è prevista infatti la costruzione di palizzate in legname e pietrame con talee, mentre fossi e scoli a cielo aperto verranno rivestiti e stabilizzati con pietrame locale.

La frana di Ca’ Mengoni
Risale all’aprile del 2013 lo smottamento in quella zona dell’Appennino, che ha coinvolto e completamente distrutto la viabilità locale e alcune abitazioni. Si è trattato di un fenomeno di grandi dimensioni e profondità: nel giro di pochi giorni si è mobilizzata una massa stimata in circa 3 milioni di metri cubi di terreno, che ha travolto e abbattuto quattro edifici e costruzioni annesse, la strada comunale di collegamento e una strada forestale totalmente asportata nella parte alta dello smottamento. Altri edifici limitrofi a rischio, due in località Cà di Griffo e quattro in località Case Mengoni, preventivamente sgomberati, non sono invece mai stati raggiunti dal dissesto.

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